Spaccatura tra i sindacati sulla riforma del lavoro. La Cgil chiude, sostenendo che il governo tenta solamente di facilitare i licenziamenti. “Nonostante gli sforzi unitari – ha detto il sindacati – per costruire una mediazione con il governo, l’esecutivo ha solo manifestato l’intenzione di manomissione dell’articolo 18. E’ più che fondato il timore che in realtà l’obiettivo del governo non sia un accordo positivo per il lavoro, ma i licenziamenti facili”.
Diversa la posizione della Cisl. Il suo segretario generale, Raffaele Bonanni, da un giudizio positivo sulla riforma. “Diamo un giudizio buono – ha detto – sulle linee guida”. Il sindacalista ha aggiunto che “possiamo lavorare ancora intensamente fino a fine settimana per migliorarla”. Sull’articolo 18, ha aggiunto, “apprezziamo la direzione del governo per una mediazione fondata sul sistema dei nuovi ammortizzatori sociali”.
Anche rete imprese Italia si dice ottimista e giudica la proposta del governo un “passo avanti” rispetto alle iniziali ipotesi. L’associazione sottolinea come i passi avanti “non giustifichino più la disdetta dei contratti di categoria minacciati dall’associazione”.
Chiede invece modifiche il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. “Per un giudizio positivo – ha affermato – servono modifiche”. “Ho apprezzato – ha aggiunto – che sia stato scritto che in caso di licenziamento disciplinare senza giusta causa il giudice non possa fare altro che reintegrare il lavoratore. Per i licenziamenti economici, invece, avevamo chiesto che fosse delegata al giudice la possibilità di decidere tra indennizzo o reintegro: il testo che ci è stato letto non dice così. Noi chiediamo inoltre che l’impresa informi le rappresentanze sindacali delle ragioni per cui si dovrebbe procedere ad un licenziamento: spetta alle imprese provare che ci sono le condizioni oggettive e il giudice dovrà valutare sentendo anche le rappresentanze sindacali”. “Queste – conclude – sono alcune delle modifiche da apportare perché la Uil possa esprimere un giudizio sostanzialmente positivo”.
Di giudizio sofferto parla invece il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella. “Il nostro giudizio – ha detto – è sofferto, ma responsabile nei confronti di un impianto nel complesso condivisibile”. “Così come presentata e impostata ora, la riforma ha una visione più ampia e non più concentrata solo sull’articolo 18”.
In particolare, ha sostenuto, “sui contratti riteniamo che il governo abbia accolto le nostre posizioni. Sulla flessibilità in uscita occorre però una maggiore attenzione verso le nostre richieste.
Il prossimo incontro tra governo e parti sociali sarà giovedì 22 a palazzo Chigi. (LF)
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