Aris Accornero – Ordinario di sociologia industriale all’Università di Roma La Sapienza
La soluzione data dal Governo al problema dei licenziamenti è tale da connotare negativamente l’intero pacchetto di misure adottate in base al Libro bianco. Questo puntava all’obiettivo di superare il vero limite del nostro mercato del lavoro: il basso tasso di attività e di occupazione. Esso dava una risposta che più o meno suona così: più ampio è lo strumentario dei rapporti flessibili e più riusciremo ad alzare quei due parametri, insufficienti perfino nel pimpante Nord-Est. Vera o no che sia questa tesi, il pacchetto aveva una sua “ratio” nonostante l’abbandono della concertazione suonasse allarmante.
Adesso vediamo che l’abbandono della concertazione si associa a interventi rozzi, com’è in effetti la sospensione per 4 anni del reintegro stabilito dalla legge n. 108 del 1990. C’è stato un referendum proposto dai (soliti) radicali, che la Confindustria aveva incautamente appoggiato nonostante i suoi effetti di radicalizzazione del dibattito su Statuto e licenziamenti. L’esito fu molto significativo anche se gli effetti furono nulli per mancanza del “quorum”: una netta maggioranza si pronunciò infatti contro l’abolizione dei reintegro.
Dopo quel pronunciamento, che andava scongiurato anziché appoggiato, il Governo fa alla Confindustria il favore di intaccare comunque quel principio, e lo fa in un modo poco dignitoso, sospendendo un diritto sostanziale al fine di sperimentarne l’utilità a rovescio… Il ministro incaricato dei Rapporti con il Parlamento dice con tutta serietà che nessuno tocca quel diritto, sebbene il quadriennio di sperimentazione sia di per sé una via di non ritorno. Le fattispecie che consentono la deroga vengono dichiarate piccine piccine dal ministro del Welfare, quantunque non siano tanto piccine quanto speciose.
Dire che la sospensione del reintegro è utile a fare emergere le imprese sommerse significa non capire che il reintegro è l’ultima delle ragioni per cui un imprenditore si occulta. Dire che la sospensione aiuta le imprese a superare i 15 addetti significa ignorare che la distribuzione delle aziende per numero di addetti non segnala alcuna anomalia intorno alla fatidica soglia dei 15. Dire che la sospensione aiuta l’imprenditore a stabilizzare i contratti a termine significa dire che il rapporto di lavoro si stabilizza in quanto venga reso meno sicuro di prima.
Si spera che ci sia un giudice a Berlino o da qualche altra parte.