Il Polo unico per le visite fiscali che ha attribuito all’INPS, dal settembre 2017, la competenza esclusiva a gestire le visite mediche di controllo anche per l’82% dei lavoratori pubblici in malattia, ci consegna trimestralmente un quadro interessante. Infatti, come già avviene per i lavoratori privati assicurati, l’INPS effettua visite mediche di controllo sia su richiesta delle Pubbliche amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, sia d’ufficio. Così, monitorando il fenomeno dell’astensione dal lavoro per malattia, per i lavoratori dipendenti sia del settore privato che di quello pubblico, si viene a sapere la quantità dei certificati medici inviati dal medico e le visite mediche di controllo effettuate dall’Istituto, e dunque l’incidenza dei certificati medici rispetto al numero dei lavoratori potenzialmente interessati da un evento di malattia; nonché l’incidenza delle visite mediche di controllo rispetto al numero di certificati medici pervenuti.
Ebbene, nel secondo trimestre dell’anno 2018 si registra un incremento del numero dei certificati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per il settore privato (+3,9%), mentre si verifica una diminuzione per il settore pubblico (-2,2%). A livello territoriale, per il settore privato l’aumento del numero di certificati è prevalente al Centro (+5%), mentre per il settore pubblico la diminuzione risulta più consistente al Nord (-3,1%).Si osserva che anche per il secondo trimestre 2018 l’attività di verifica della malattia con la gestione del Polo unico da parte dell’Inps ha comportato un notevole impegno dell’Istituto consentendo di effettuare un numero di visite mediche di controllo domiciliari per i dipendenti pubblici del Polo unico poco al di sotto di quelle effettuate per i dipendenti privati assicurati (102 mila nel pubblico e 120 mila nel privato), pur in presenza di un numero di certificati medici di gran lunga inferiore (1,2 milioni rispetto a 3 milioni).
Infatti, il numero di visite è risultato di 84 ogni mille certificati per il settore pubblico del Polo unico rispetto alle 40 visite del settore privato. Il tasso di idoneità misura il numero di visite con esito idoneità al lavoro rispetto al numero di visite effettuate: ogni cento visite effettuate nel pubblico, 35 risultano con esito di idoneità, contro 20 nel privato.
Altro indicatore importante nel valutare gli effetti delle visite, e dunque delle malattie, è il tasso di riduzione della prognosi che misura il numero di visite con riduzione della prognosi rispetto al numero di visite effettuate. Tale indicatore risulta essere basso per entrambi i settori, anche se quello del pubblico (1,7 su cento) è pari alla metà di quello privato (3,4 su cento); il numero medio di giorni di riduzione risulta essere per entrambi i settori pari a 5 giorni. Nel settore pubblico, quindi, sono meno frequenti i casi di non congruenza nella previsione prognostica.
*I dati completi sono pubblicati nelle banche dati statistiche dell’INPS.