Le unità di lavoro non regolari in Italia sono 2,966 milioni, pari al 12,2% dell’input di lavoro complessivo. A confermarlo è l’Istat nel rapporto sull’economia sommersa, che per il dato sul lavoro nero è aggiornato al 2009. Nel 2008, anno a cui si riferisce il dato sul sommerso, le unità di lavoro irregolare (ottenute dalla somma delle posizioni lavorative a tempo pieno e delle prestazioni lavorative a tempo parziale, principali e secondarie, trasformate in unità equivalenti a tempo pieno) erano circa 2 milioni e 958 mila (11,9%). “Se le prestazioni lavorative sono non regolari, e quindi non direttamente osservabili – spiega l’Istat – producono un reddito che non viene dichiarato dalle unità produttive che le impiegano. Nel 2008 l’incidenza del valore aggiunto prodotto dalle unità produttive che impiegano lavoro non regolare risulta pari al 6,5 per cento del pil, in calo rispetto al 2000 quando ne rappresentava il 7,5 per cento’.
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