Il contratto di programma siglato tra Poste Italiane e il ministero dello Sviluppo economico, attualmente in attesa di autorizzazione da parte del Cipe, contiene secondo la Slc Cgil elementi “disastrosi che potrebbero determinare un impatto negativo su circa 10 milioni di utenti”. Nello specifico il rischio, secondo il sindacato, è quello di ricevere da parte degli utenti consegne a singhiozzo, “venendo di fatto trattati come cittadini di serie A o di serie B in base alle caratteristiche del territorio in cui vivono”.
La Slc Cgil inoltre ritiene che “questa gestione possa determinare oltre 4.000 nuovi esuberi, che si aggiungerebbero ai 6.000 recentemente gestiti attraverso un sofferto accordo sindacale”.
“Certi di riscontrare da parte degli altri sindacati di categoria la stessa determinazione nel contrastare le scelte inopportune che si stanno compiendo – conclude la nota della Slc – chiediamo a Poste Italiane maggiore coerenza rispetto agli impegni presi a garanzia della tenuta occupazionale e del mantenimento della qualità del servizio universale e al governo maggiore rispetto delle esigenze dei cittadini e dei servizi da garantire in un Paese civile”. (FRN)