Nell’ultimo anno nei call center si sono persi oltre 8.000 posti di lavoro. E’ questa la situazione che emerge dal terzo rapporto sull’occupazione nei call center presentato dalla Slc Cgil. A rischio ce ne sono altri 12 mila, osserva il sindacato, se non si avvierà una politica di sviluppo all’altezza dei problemi e se non si contrasteranno le gare al massimo ribasso e le aziende che alimentano il dumping.
Il sindacato chiede dunque al governo la convocazione di uno specifico tavolo.
“La gravità della situazione, la ripresa forsennata di gare al massimo ribasso – dichiara Alessandro Genovesi della segreteria nazionale di Slc Cgil – da parte di committenti privati e pubblici (da ultimo le gare di Enel, Poste, di diversi importanti comuni) e di fenomeni spudorati di dumping, il fallimento di due importanti realtà imprenditoriali nel mondo dei call center (con la perdita di alcune migliaia di posti di lavoro) e l’assordante silenzio del governo a cui da oramai quasi un anno chiediamo inutilmente di aprire un tavolo per la crisi del settore, ci hanno spinti ad anticipare la pubblicazione del rapporto 2010 (i dati si fermano di fatto alle ultime rilevazioni del 20 settembre). Speriamo che scuota le coscienze”. (FRN)
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