“In riferimento alla rottura dei rapporti unitari avvenuta dopo la non sottoscrizione da parte della Slc Cgil di un accordo sulla clausola compromissoria, riteniamo utile ricordare che tutti gli interlocutori, sia per parte aziendale che sindacale sapevano e sanno che la Slc è stata, è e sarà sempre contro la norma sull’arbitrato contenuta nella legge n. 183/2010.” Inizia così la lettera ufficiale che la segreteria nazionale di Slc/Cgil ha inviato oggi all’azienda, dopo la rottura dei rapporti unitari.
“Siamo stati chiari – si legge – durante le fasi del negoziato per il rinnovo del Ccnl così come lo siamo oggi, perché riteniamo la clausola compromissoria una norma vessatoria che sottrae i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori all’osservanza delle leggi. La legge deve continuare a rimanere, soprattutto in materia di tutela individuale, il vero grande regolatore che può permettere al più debole di avere ragione anche sul più forte.”
“Non siamo mai stati interessati alla costituzione di un mega baraccone consociativo sindacato-azienda – prosegue il documento – che decide del destino individuale delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste Italiane, indipendentemente dal fatto che si tratti di ingiustizie legate alla condizione o alla prospettiva di lavoro, o di qualsiasi altra piccola o grande ingiustizia che ogni giorno si verifica. La giustizia del lavoro, nell’Italia repubblicana, ha permesso di riparare a torti, a pressioni e persino a persecuzioni nei luoghi di lavoro. Noi continuiamo a pensare che in un tempo nel quale il mondo del lavoro è sottoposto ad una pressione fortissima che ne sta determinando l’arretramento, quanto deciso, anche sottoforma di una improbabile commissione, rappresenti un ulteriore masso gettato per annullare la volontà e le aspirazioni individuali delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste.”
“Questo è il motivo – prosegue la lettera – per cui è assolutamente infondato qualsiasi riferimento ad un presunto impegno della Slc di firmare accordi che riguardano il recepimento di una legge tanto insensata e vessatoria. Del resto durante la fase finale del negoziato nessun incontro riservato è mai stato tenuto e dunque nessun accordo su questo punto poteva essere raggiunto. Tutto è avvenuto alla luce del sole: l’azienda ha proposto di stralciare e di rinviare il tema della clausola compromissoria e noi siamo stati felici di accogliere questa proposta. E’ evidente che essere d’accordo sul rinvio non rappresenta un accordo sui contenuti”. (LF)
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