Le organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno proclamato lo stato di agitazione per la situazione di crisi che il settore pesca attraversa ormai da diversi anni. Una crisi accentuata dall’applicazione di nuovi e più stringenti regolamenti comunitari, dall’innalzamento del prezzo del carburante e, soprattutto, dal progressivo e crescente impoverimento delle risorse marine.
Da più marinerie italiane, dai lavoratori e dalle imprese, cresce sempre più forte la richiesta al governo di intervenire. I sindacati da diversi mesi, hanno chiesto un incontro al ministero del lavoro per chiedere di rifinanziare la cassa integrazione in deroga per il settore. Lo scorso 6 maggio, inoltre, Fai, Flai e Uilapesca, in un incontro con il ministro per le Politiche agricole, Saverio Romano, hanno rappresentato la necessità di introdurre un sistema di cassa integrazione strutturata per il settore, chiedendo il diretto intervento del ministro a sostegno di questa proposta.
“Ad oggi, riferiscono i sindacati in un comunicato congiunto, dobbiamo constatare che tutte le nostre richieste sono cadute nel vuoto. Inoltre, dal 1 agosto prossimo, partirà il “fermo biologico” che obbligherà le imbarcazioni che effettuano la pesca a strascico e volante a sospendere le attività per un periodo che oscillerà tra i 30 e i 45 giorni lavorativi. Per far fronte a questa situazione, riteniamo quindi fondamentale l’utilizzo dello strumento della cigs in deroga e, soprattutto, il suo necessario e urgente rifinanziamento per l’anno in corso”.
Considerata la gravità della situazione, l’incertezza sul futuro del settore e la grave mancanza di segnali da parte del governo, le organizzazioni sindacali indicono lo stato d’agitazione dei lavoratori del settore, rinnovano al ministero del Lavoro la necessità di un confronto per rispondere in maniera chiara alle richieste che arrivano dai lavoratori dipendenti, chiedono al ministro per le Politiche agricole di attivarsi, con la stessa sollecitudine con la quale si è attivato per trovare le risorse per gli imprenditori, al fine di poter giungere al più presto al rifinanziamento della cigs in deroga per il settore. (FRN)