Terzo incontro di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale Unionmeccanica- Confapi, ma pochi passi avanti. L’appuntamento di oggi, informano i sindacati, si e’ concentrato sulla parte normativa e sulle risposte della parte imprenditoriale alle richieste del sindacato. Una sorta di ‘’melina’’, tanto che Nicola Alberta, della Fim Cisl, commenta: ‘’c’e’ troppa tattica da parte di Unionmeccanica. Ora la trattativa deve entrare nel concreto, e dare risposte alle istanze dei lavoratori’’.
Rispetto all’incontro della scorsa settimana, al termine del quale Fiom, Fim e Uilm si erano spinte ad affermare che c’erano le condizioni per arrivare alla conclusione in tempi brevi, sembrerebbe infatti, se non proprio uno stop, quanto meno un ‘’raffreddamento’’ del clima. A questo rallentamento di passo potrebbe non essere estranea la trattativa con Federmeccanica: domani e’ fissato un nuovo appuntamento con i sindacati, ed e’ abbastanza scontato che le ‘’piccole’’ tengano un occhio anche sul quel tavolo, prima di proseguire nel negoziato per il loro contratto. Sta di fatto che molte delle disponibilita’ dimostrate dalle imprese la scorsa settimana sembrano oggi essersi ridimensionate. Ma ecco, di seguito, i punti discussi oggi e le relative posizioni espresse dagli imprenditori.
Sulla contrattazione territoriale Unionmeccanica ha confermato la propria disponibilità a una sperimentazione, ma con obbligo della validazione nazionale. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, gli imprenditori chiedono di aumentare la percentuale dei contratti a termine e di effettuare il calcolo di tale percentuale su un determinato periodo (percentuale media) .Inoltre, propongono di armonizzare il part time al nuovo D. Lgs. 81/2015, chiedono norme sul telelavoro, di introdurre nel contratto una regolamentazione delle collaborazioni coordinate e una rivisitazione dell’apprendistato. Disponibilita’ a prevedere possibili accordi aziendali sui controlli a distanza, purche’ non vadano oltre quanto previsto dalla legge. Per le trasferte all’estero dei lavoratori, verrebbe accolto il principio di ‘’volontarieta’’ ma solo per quanto riguarda i paese effettivamente a rischio e a condizioni da precisare.
E ancora, per quanto riguarda il diritto soggettivo alla formazione professionale, le imprese propongono un pacchetto di 24 ore nel triennio, 16 ore a (parziale) carico dell’ente bilaterale e 8 ore a carico dei lavoratori. Sull’inquadramento si sono dichiarati interessati ma ipotizzano una decorrenza solo con il prossimo contratto. Nessuna disponibilità sulla tutela delle malattie lunghe, ma qualche apertura sulla sanita’ integrativa.
Unionmeccanica si è inoltre dichiarata d’accordo sulla semplificazione della normativa sul sistema informativo, con particolare riferimento agli osservatori nazionali e territoriali, mentre nessuna modifica e’ prevista per l’informazione a livello aziendale. Segnali di interesse, invece, sulla partecipazione dei lavoratori, con esplicito riferimento all’ accordo interconfederale del 27 luglio scorso.