Mobilitazione nazionale con 8 ore di sciopero il 18 ottobre dei lavoratori agricoli e della cooperazione per sbloccare la situazione di stallo delle trattative per il rinnovo dei contratti del settore. Questa è la decisione che Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno preso oggi al termine dell’assemblea nazionale dei delegati e dei quadri del settore agricolo convocata unitariamente dalle tre federazioni per esaminare la situazione relativa al rinnovo dei contratti nazionali già scaduti dei Consorzi di bonifica, delle Associazioni degli allevatori, degli Impiegati agricoli e, soprattutto, degli oltre 100 contratti provinciali degli operai agricoli, della cooperazione e dei lavoratori forestali, scaduti il 31 dicembre 2011. “Ogni trattativa – ha detto il segretario generale della Uila, Stefano Mantegazza – ha le sue specificità, ma il comune denominatore è che non si vede una loro vicina conclusione”.
La decisione di scioperare è una scelta “importante e condivisa” perché dà risposte alla situazione di crisi del settore e alla rabbia e alla disperazione dei lavoratori per la mancata rivalutazione del salario attraverso il rinnovo del contratto, ha commentato Stefania Crogi, segretario generale della Flai Cgil. “Non vogliamo far salire i lavoratori sulle gru o farli scendere in miniera – ha detto la sindacalista riferendosi a fatti di cronaca recenti – ma far ottenere loro dei diritti”. Scioperare, aggiunge Mantegazza, “non è una scelta irresponsabile ma di responsabilità” e l’impegno verso i lavoratori non dovrebbe essere solo dei sindacati ma anche delle imprese.
E le critiche di Fai, Flai e Uila alle imprese sono molto forti. A giudizio dei sindacati, infatti, le parti datoriali sono restie a rinnovare i contratti sia a causa della crisi del settore agricolo, sia perché si sarebbero “indispettite” per come sono andate le cose sulla questione dei voucher, a cusa dell’introduzione del valore orario. E’ iniziata “una guerra fredda”, ha detto Mantegazza, “sciocca e miope”, ha commentato Crogi. “Negli anni passati, spiega Augusto Cianfoni, segretario generale della Fai Cisl, si è sempre trovato un punto di convergenza con le controparti datoriali” (Confagricoltura, Coldiretti, Cia, ndr). In questo momento però le aziende – continua il sindacalista – “stanno perseguendo l’obiettivo di gestire tutto il 2012 come un anno sabatico”.
Questa forte distanza tra le parti sociali sta mettendo in discussione anche gli avvisi comuni recentemente sottoscritti. Infatti, spiegano i sindacati, le imprese si comportano in modo contraddittorio nel momento in cui condividono i contenuti degli avvisi comuni e poi non rinnovano i contratti. “Nell’esercizio giornaliero vediamo uno scarto”, dicono “grave, pericoloso, inaccettabile”. In dubbio, poi, ci sarebbe anche la decisione di delegare alla contrattazione di secondo livello gli incrementi salariali, come accade per i contratti provinciali.
I sindacati, infine, se la prendono anche con il governo che non sta facendo abbastanza. Dopo le norme che hanno vincolato l’uso dei voucher al valore orario, l’esecutivo non ha fatto ulteriori passi avanti per il settore, anzi, ricorda Mantegazza, citando l’incontro che si è svolto ieri tra governo e organizzazioni sindacali sul tema della crescita legato alla produttività del lavoro, non ha applicato la detassazione del salario legato alla produttività. Invece “deve metterci del suo”, dice il sindacalista, e non delegare tutto a sindacati e imprese. La vera sfida, dice infine il leader della Uila, riguarda “la condivisione tra capitale e lavoro di obiettivi e metodi organizzativi, da esercitare entro dinamiche contrattuali”.
Nello stesso giorno dello sciopero si terranno sei attivi regionali, spiega il segretario generale della Flai Cgil, Stefania Crogi, divisi per aree: Nord-Ovest (Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria); Nord-Est (Veneto, Friuli, Trentino, Alto Adige, Emilia Romagna); Centro; Sud; Sicilia; Sardegna. In preparazione degli attivi regionali i sindacati organizzeranno delle assemblee in tutte le aziende interessate per informare i lavoratori sullo stato delle trattative e per preparare la giornata di mobilitazione del 18 ottobre.
Francesca Romana Nesci