“L’arroganza del governo e in particolare del ministro della Salute Renato Balduzzi è davvero imbarazzante, lo è ancor di più di fronte agli emendamenti presentati da Udc, Lega, Pdl e Pd che eliminano l’ obbligo per i medici di prescrivere, invece del nome del farmaco, il principio attivo di un medicinale”. Lo sostengono Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil in una note in cui si legge che “il no del ministro su questo emendamento è motivato con il presunto risparmio per il Servizio sanitario nazionale, cosa peraltro non vera”. “La norma vigente, se non corretta, rischia – insistono i sindacati – di creare enormi problemi di carattere occupazionale e potrebbe indurre alcune aziende a delocalizzare la loro produzione , la loro ricerca , creando così danni al paese ed alla crescita del prodotto interno lordo , maggiore di quanto la norma stessa può far risparmiare”.
Come organizzazioni sindacali e Farmindustria – ricordano i leader sindacali – abbiamo da tempo richiesto un incontro al presidente del Consiglio Mario Monti per esaminare e valutare i costi-benefici di tali provvedimenti.
“Sollecitiamo il governo – concludono – ad aprire immediatamente un confronto teso a scongiurare imminenti decisioni di tagli occupazionali nelle industrie farmaceutiche che si aggiungerebbero alla già difficile situazione occupazionale in cui versa un settore strategico per la ricerca e l’innovazione”. (LF)