Con una nota unitaria, Fiom Fim e Uilm fanno il punto sul ”caso Ilva” che si e’ aperto venerdi con l’annuncio dei 4 mila esuberi e si e’, per il momento, concluso oggi con la decisione del ministro Calenda di rinviare il negoziato con Arcelor Mittal, a causa del mancato rispetto degli impegni presi in luglio dal gruppo siderurgico.
Una decisione che i sindacati apprezzano (sia pure ”parzialmente”, per le ragioni specificate piu’ avanti) ma che, sottolinea la nota sindacale, sarebbe dovuta sopratutto alla mobilitazione indetta dai sindacati stessi: ” Fim, Fiom e Uilm – si legge nella nota- ritengono che la decisione del governo di non procedere all’avvio del negoziato con Arcelor Mittal sia soprattutto la conseguenza della mobilitazione che oggi si è tenuta in molti stabilimenti Ilva, registrando una elevatissima adesione da parte dei lavoratori”.
La nota unitaria riassume poi i contenuti dell’incontro odierno con Calenda: “secondo il ministro, alla luce di quanto formalizzato da Arcelor Mittal nella lettera di procedura, verrebbe meno l’impegno verso il mantenimento dei livelli retributivi, di inquadramento e di anzianità lavorativa per tutti i lavoratori che l’azienda intenderebbe assumere. Di fronte alla posizione del governo, la delegazione di Arcelor Mittal ha espresso la necessità di un confronto con gli azionisti”.
Per quanto riguarda invece i livelli occupazionali, ” il ministro ha riconfermato l’esistenza di 4.000 esuberi nei diversi stabilimenti Ilva”. Fim, Fiom e Uilm, “pur apprezzando parzialmente la posizione del Governo a riguardo dei livelli retributivi e di inquadramento”. rimarcano che comunque “rimangono del tutto inaccettabili e ingiustificati i 4.000 esuberi a cui si devono aggiungere tutti quelli che fanno parte delle attività dell’indotto. Numeri a cui Fim, Fiom e Uilm non si ritengono per nulla vincolati”.
Fim, Fiom e Uilm ritengono “assolutamente necessario attivare fin da subito incontri a livello locale con le istituzioni – Regioni e Comuni – per un coinvolgimento rispetto alle ricadute industriali e occupazionali che la vertenza potrebbe avere e nello stesso tempo ribadire gli impegni assunti tra i quali l’accordo di programma sottoscritto per la realtà di Genova”.
Così come fin dai prossimi giorni Fim, Fiom e Uilm ” in ragione dei propositi di Arcelor Mittal e delle gravi conseguenze industriali ed occupazionali, chiederanno di calendarizzare una specifica audizione sia alla Camera che al Senato”.
Infine, Fim, Fiom e Uilm “ritengono necessario organizzare fin da subito le assemblee dei lavoratori accompagnate da iniziative di sciopero da proclamare territorialmente nei prossimi giorni per continuare la mobilitazione in tutti gli stabilimenti del gruppo Ilva”.