Passo indietro del ministero della Salute rispetto alla questione dei contratti della croce rossa italiana. Venerdì sera, a distanza di un’ora, ha inviato due comunicazioni ufficiali di segno contrario all’amministrazione della croce rossa italiana.
Il ministero della salute aveva chiarito con una lettere ufficiale che il passaggio dei dipendenti Cri al contratto Anpas poteva avvenire solo dopo l’emanazione del decreto interministeriale e delle cosiddette norme di raccordo a tutela di salari e occupazione, smentendo di fatto gli atti del presidente della Croce rossa. Dopo poche ore il ministero, con una lettera di segno opposto, ha fatto marcia indietro.
Dura la risposta dei sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Fialp Cisal: “Il voltafaccia del Ministero della Salute sulla questione dei contratti alla Croce rossa è una cosa inaudita”. Le organizzazioni sindacali chiedono alla ministra della salute di chiarire la posizione del Ministero. “Sono in gioco le sorti dei 4.000 dipendenti della croce rossa, sottolineano i sindacati, di cui 1.500 precari, i possibili rischi occupazionali e la pesante perdita salariale che subiranno. Parliamo del 30% in meno, un vero e proprio caso Electrolux nel pubblico. Senza risposte chiare e tempestive – conclude la nota delle quattro organizzazioni sindacali – sarà sciopero”.
E.G.