“Purtroppo le promesse del governo non si stanno tramutando in opere e infrastrutture. I cantieri restano chiusi e il ritardo al sostegno dell’edilizia pesa sullo sviluppo di tutto il Paese”.
A dichiararlo a margine dell’Assemblea nazionale dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) è Domenico Pesenti, segretario generale della Filca, il sindacato degli edili della Cisl. Pesenti ha poi sottolineato che la necessità di accelerare la cantierizzazione “non deve far venire meno la lotta al lavoro nero e all’illegalità, ancora diffusi nel nostro settore”. È per questo motivo che, a suo giudizio, bisogna proteggere e rafforzare il Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, che resta uno strumento “indispensabile in edilizia perché garantisce la regolarità del lavoro e la leale concorrenza tra le imprese, tutela i lavoratori, favorisce l’emersione e contribuisce alla lotta contro l’evasione contributiva e fiscale”.
Anche la Feneal Uil esprime la sua preoccupazione per la “grave recessione” che sta colpendo il settore delle costruzioni. Il segretario nazionale Massimo Trinci condivide la “battaglia contro i ritardi nei pagamenti da parte dell’autorità pubblica” annunciata dall’Ance. E’ importante a suo avviso definire un migliore sistema di selezione delle imprese che privilegi la qualità e non il massimo ribasso, senza, dice, liberalizzare il ricorso al subappalto e autorizzare l’autocertificazione delle imprese.
Il segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella, condivide l’analisi dell’Ance che ha toccato “temi che furono al centro degli Stati generali di un anno fa, quali la regolarità, la legalità e lo sviluppo”. In particolare il leader degli edili della Cgil ha apprezzato l’impegno dell’Ance su qualità e legalità. Schiavella esprime i suo i dubbi di fronte all’indulgenza dell’Ance verso un governo “sordo o peggio che non vuol sentire”. Per la Fillea va spinto dunque l’acceleratore sulla strategia condivisa di”fermare la spinta deregolativa e rimettere ordine nel mercato” perché è ormai evidente che “senza una profonda disintossicazione del sistema degli appalti, l’edilizia sarà sempre più la preda preferita di interessi illeciti, se non addirittura criminali”. (FRN)