“Una perdita salariale secca, decisa d`ufficio e un salto all`indietro sui percorsi professionali, la nostra risposta sarà dura”. Così Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, rispettivamente segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa dopo l`incontro al ministero della Funzione pubblica sulle tabelle di equiparazione propedeutiche ad attivare la mobilità fra amministrazioni pubbliche. I sindacati annunciano quindi battaglia.
“Quelle che ci hanno consegnato oggi sono tabelle da battaglia navale: riprendono il più bieco approccio economicistico, rinviando la vera partita sull`inquadramento alle Amministrazioni destinatarie e prevedendo un ingiusto taglio retributivo per i lavoratori in mobilità”, spiegano Dettori, Faverin, Torluccio e Attili. Secondo i sindacati, “si considerano solo gli stipendi tabellari e non il salario accessorio che serve a sostenere la produttività. Il salario accessorio vale oggi dal 20% al 40% del trattamento economico dei lavoratori ed è il primo elemento di qualità nei servizi pubblici. Tabelle di equiparazione, inquadramento e salario accessorio sono materie contrattuali e non è accettabile la logica del prendere o lasciare”. Inoltre, aggiungono, “non c`è niente su profili, competenze e qualifiche”: niente sulle indennità specifiche che caratterizzano le 580 professioni del pubblico, niente nsulla formazione.
“Questa –concludono- non sarebbe mobilità, ma un processo forzato di trasferimento delle persone che calpesterebbe la dignità dei lavoratori e le aspettative di cittadini e imprese. E che impedirebbe qualunque processo di riorganizzazione degli enti. L`unica cosa certa è che si rischia di innescare a dismisura il contenzioso giuridico.Pretendiamo un vero tavolo di confronto o siamo pronti a dare battaglia”.