I sindacati dell’energia Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil hanno avanzato le loro proposte per il settore termoelettrico, all’audizione tenuta in data odierna, presso la commissione Industria, commercio e turismo del Senato. “Il tema dell’energia è strategico per rilanciare e qualificare lo sviluppo del paese, dichiarano i sindacati, sia in termini di “sostenibilità” che di “competitività”. Ma essenziale, sottolineano, è la “fase di transizione” nella quale vanno governati i tempi del passaggio dal vecchio modello – prevalentemente incentrato sulle fonti fossili (petrolio, gas, carbone) – al nuovo, più incline all’efficienza e risparmio energetico, alle fonti rinnovabili.
Per la fase di transizione, sottolineano i sindacati, è necessaria una attenta gestione, “per garantire autonomia e sicurezza energetica del paese, costi competitivi, valorizzando gli investimenti fatti e quelli necessari per ridurre i costi e la dipendenza energetica dall’estero (oggi attorno all’80%), salvaguardando e tutelando i livelli occupazionali per evitare la Waterloo del lavoro (su 10.000 addetti, oltre 5.000 lavoratori a rischio nel termoelettrico, più di 6.000 nella raffinazione)”.
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