I lavoratori delle società di manutenzione e progettazioni autostradali, si fermeranno per l’intera giornata del 19 ottobre in occasione dello sciopero nazionale con articolazione territoriale, indetto dai sindacati di categoria, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil.
“Chiediamo al Governo di intervenire sul codice appalti e alle imprese di fermare i licenziamenti”, spiegano le segreterie nazionali dei sindacati, “mentre si sta discutendo il decreto correttivo della legge sugli appalti pubblici, le concessionarie autostradali non affidano più i lavori alle società controllate. Queste, a loro volta, stanno licenziano i lavoratori per mancanza di commesse, guardandosi bene, tra l’altro, dall’inserire nei capitolati per le gare di appalto le clausole sociali”.
Fino ad oggi sono 403 i licenziati: secondo i sindacati, andando avanti così alla fine del biennio di transizione previsto dalla legge si arriverebbe a 3000 lavoratori licenziati e ad una rete autostradale insicura. “Intanto – spiegano in una nota congiunta FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil – le lobby dei costruttori non sono contente e vogliono ridurre ulteriormente il margine del 20% di affidamenti diretti, portandolo al 10%.”
Il Governo ed il Parlamento “devono capire che non siamo di fronte alla liberalizzazione del mercato che si fa mandando a gara le concessioni, ma alla cannibalizzazione tra aziende in presenza di pochi investimenti pubblici , il tutto a spese dei lavoratori e della sicurezza autostradale” proseguono Feneal Filca Fillea.
I sindacati chiedono all’Esecutivo di escludere “le manutenzioni e le progettazioni autostradali dai limiti di legge, in quanto funzioni essenziali per qualsiasi concessionario di un bene pubblico” e che si mantengano “gli impegni presi dal ministero delle Infrastrutture sulla possibilità di internalizzare i lavori e la progettazione, chiarendo definitivamente che i limiti di affidamento diretto sono riferiti alle attività che le concessionarie non svolgono direttamente. In caso contrario non ci sarebbe solo il problema occupazionale per le società controllate, ma anche lo smantellamento organizzativo delle concessionarie in quanto svolgono da sempre una serie di lavori e servizi al loro interno.”
Alle imprese i sindacati chiedono di ritirare “i licenziamenti e predisporre dei programmi industriali per la salvaguardia dell’occupazione.”