“Dalla nota di aggiornamento del Def, che sta per approdare in Parlamento, non emergono ancora numeri specifici rispetto ai vari interventi che devono essere affrontati in sede di legge di Stabilità e nessun elemento concreto è dato riscontrare in merito alle risorse per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego”. A lanciare l’allarme sono i sindacati ci categoria.
“Non è positivo – sottolineano in una nota congiunta Serena Sorrentino, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco – segretari Generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-Pa – che il governo, alla vigilia dell’emanazione dell’atto di indirizzo all’Aran e della ripresa del confronto con le Organizzazioni Sindacali, abbia glissato sull’argomento, sul quale non è stata fornita alcuna anticipazione”.
Si parla “di grandi investimenti e di riforme strutturali le quali, a parte qualche annuncio roboante sulle grandi opere, sono ancora avvolte da un alone di mistero. Il nostro Paese – aggiungono i quattro Segretari Generali – deve ripartire e sul contratto dei dipendenti pubblici bisogna cambiare la prospettiva: non deve essere considerato un costo a carico della collettività ma un vero investimento per il rilancio dei consumi e dell’economia, sul quale si deve scommettere per dare nuove chances alla ripresa. Il contratto – concludono i sindacalisti – è un diritto dei lavoratori che va reso esigibile, lo ha sancito più di un anno fa anche la Corte Costituzionale e, dopo sette anni di blocco retributivo, è questione indifferibile”.