Dopo le denunce dei giorni scorsi e la proclamazione dello stato di agitazione, i sindacati di settore (Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Ugl-Comunicazioni, Confsal e Cisal) tornano a puntare il dito sulla dirigenza della Società italiana degli autori e degli editori, contestando la replica dell’azienda alle proteste dei dipendenti. E sottolineano: “di maggior interesse sarebbero state risposte chiare e adeguate sul tema del dichiarato deficit di bilancio e sulle consulenze”.
Venerdì la società, replicando alla nota dei sindacati, aveva sottolineato l’impegno a lavorare per il risanamento del bilancio. E, dopo aver spiegato di voler mantenere per il contratto dei dipendenti “una linea di coerenza con quanto fatto per il contratto dei dirigenti”, aveva ribadito la proposta “di rivedere alcuni istituti dell’attuale contratto, quali i 39 giorni di ferie, la doppia gratifica natalizia (Natale più Epifania) un orario di lavoro articolato solo su due rientri settimanali, oltre tre milioni per pagare gli straordinari”.
Oggi la controreplica dei sindacati: “Evidentemente il Direttore Generale non conosce neanche gli accordi aziendali che disdetta- scrivono, di nuovo con una nota unitaria Cgil, Cisl, Ugl, Confsal e Cisal – visto che non sono 39 i giorni di ferie attualmente fruiti e per ciò che riguarda la cosiddetta doppia gratifica natalizia, trattasi della 13ma mensilità e di una gratifica per l’Epifania e/o assistenza allo studio (350,00 euro) riconosciuta solo ai dipendenti con figli di età scolare”. “Non sembra neanche opportuno – aggiungono – replicare sul tema del lavoro straordinario, disposto dall’azienda”. (LF)
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