Si continua a discutere di articolo 18. La presa di posizione della Cgil contro l’abolizione dell’articolo dello Statuto arriva anche su twitter. “Il vero ‘totem’ è pensare che la recessione si possa superare cancellando l’art 18”, scrive il sindacato di Corso d’Italia sul social network, ricordando che nel paese “la stragrande maggioranza delle imprese è sotto i 15 dipendenti e quindi non è tenuta ad applicare l’articolo”. “In Italia – scrive ancora la Cgil – la libertà di licenziare una persona per fondato motivo esiste. Guardate i tribunali: non sono intasati di cause art.18, commenta il sindacato. Così come esiste la libertà di licenziare collettivamente. È ampiamente praticata in centinaia di casi che cerchiamo di governare”. “Sembra quindi – conclude la Cgil – che tema cancellazione dell’art. 18 sia solo un pretesto antisindacale”.
“Le priorità di questo paese, ricorda Carla Cantone, segretario generale dello Spi Cgil, devono essere la crescita, lo sviluppo e il lavoro. Anche per questo diciamo: nessuno tocchi l’articolo 18”. “Il tema prioritario – ha continuato Cantone – non può e non deve essere la cancellazione dei diritti, in un paese dove ci sono 2 milioni di disoccupati e oltre 5 milioni di persone che vivono in una condizione di precarietà occupazionale”. “Il paese ha bisogno di altro – ha concluso – di meno disuguaglianza e di una maggiore giustizia sociale. Il sindacato dei pensionati non rinuncerà ne oggi ne domani a rivendicare il diritto a vivere in un paese migliore, più giusto e più equo”.
Anche il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, non capisce “che attinenza abbia l’art. 18 rispetto ai problemi dei giovani o dell’occupazione, È una norma che serve solo a non far commettere abusi alle aziende. Toccandolo si mette a rischio la coesione sociale, e senza coesione sociale una società sbrindellata come quella italiana va in pezzi”. E Bonanni lancia una sfida al ministro del Lavoro, Elsa Fornero: discutere di come alzare il salario ai flessibili e di come il governo debba incentivare fiscalmente e con altri strumenti questa possibilità, “questo significa andare incontro ai giovani”. (FRN)