Un incontro “positivo” e “costruttivo”: così i segretari confederali di Cisl e Uil, Maurizio Petriccioli e Domenico Proietti, e il coordinatore dell’area welfare della Cgil, Nicola Marongiu, hanno commentato l’incontro con il presidente dell’Inps, Tito Boeri, sulle criticità emerse in fase attuativa delle norme sull’Ape social (il termine ultimo per presentare la domanda scade il 15 luglio).
Mentre sono state individuate delle soluzioni per due problemi, riguardanti i codici errati per gli operatori socio-sanitari che attuano lavori gravosi e le modalità di presentazione delle domande per accedere a questo strumento di natura assistenziale, che penalizza i lavori frammentati come per esempio nell’edilizia, resta invece il nodo relativo all’esclusione dei disoccupati che hanno sospeso la Naspi per un lavoro a tempo determinato, percependo meno di 8mila euro.
In sostanza, la norma contenuta del Dpcm penalizza chi ha cercato un lavoro dopo la fine del suo contratto. Visto che la soluzione non è nelle mani dell’Inps, i sindacati chiederanno di cambiare la norma al tavolo al ministero del Lavoro sulla “fase 2” del confronto su previdenza e lavoro. “L’Inps ha riconosciuto le nostre ragioni – hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – ma non può risolverle perché occorre modificare il decreto.
Porremo la questione al ministero”.
Per gli edili “l’ipotesi ritenuta percorribile è quella di utilizzare la cassa edile come soggetto sostitutivo per le dichiarazioni” di lavoro gravoso, hanno aggiunto i sindacati.