Lo scorso 7 dicembre 2012, si è concluso senza accordo il confronto sindacale teso al raggiungimento di un’intesa che scongiurasse i paventati 242 licenziamenti dei lavoratori dei siti di Terlizzi/Molfetta (BA), Candela (FG) e Melfi (PZ) dell’azienda floricola G.C. Partecipazione soc. Agr. a r.l. del Gruppo Ciccolella.
“È la brutta conclusione – scrivono i sindacati in una nota – di un lungo confronto che ha visto impegnate Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, dal lontano inverno del 2010, con la convinzione di avere di fronte una società affidabile e con la quale costruire una prospettiva positiva per l’azienda e per i lavoratori dipendenti. Un lungo lavoro per individuare soluzioni che dessero un sostegno economico ai lavoratori in quello che doveva essere un periodo di riconversione della produzione dell’azienda verso prodotti economicamente più remunerativi”.
“Tale riconversione, – si legge nella nota – per altro mai chiarita concretamente, pare non abbia dato, ad oggi, nessuno dei risultati attesi, secondo quanto affermato dall’azienda, che ha scelto di interrompere le trattative e procedere unilateralmente con i licenziamenti, senza voler cogliere o discutere le soluzioni che i sindacati di categoria erano disponibili a percorrere per organizzare la produzione aziendale con maggiore flessibilità, garantendo però ai lavoratori un reddito minimo e la possibilità di rimanere legati all’azienda in caso di ripresa futura”.
“Dopo il mancato accordo di dicembre e la spedizione delle lettere di licenziamento – denunciano i sindacati – l’azienda ha chiamato i singoli lavoratori per far loro sottoscrivere non meglio definiti documenti, invitandoli ad accettare un nuovo contratto di lavoro di tipo stagionale. Tutto questo senza che i lavoratori potessero farsi assistere dal sindacato e con il libero arbitrio di scegliere chi chiamare, con il chiaro intento di escludere chi fosse ritenuto scomodo” o cattivo”.
“Riteniamo – prosegue la nota – che tutto quanto stia avvenendo in questi giorni indichi chiaramente come i vertici aziendali abbiano intenzione di escludere dai siti produttivi qualsiasi forma di dialogo con i lavoratori e la presenza, attuale e futura, delle rappresentanze sindacali, per poter svolgere la propria funzione imprenditoriale liberi da qualsiasi controllo sull’ambiente e su i carichi di lavoro.
Sembra addirittura che l’azienda, confermando inequivocabilmente il suo modo di intendere le relazioni, si stia dotando di collaboratori per offrire consulenze e servizi sindacali ai lavoratori”.
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, nel denunciare questo stato di cose, ribadiscono il loro impegno “a tutti i livelli affinché la GC Partecipazioni torni ad essere un’azienda correttamente inserita nel territorio e rispettosa della dignità dei lavoratori”. (LF)