“Attendiamo il testo definitivo per esprimere un giudizio compiuto, ma nell’incontro di oggi abbiamo ribadito che, al momento, continuano a permanere vincoli eccessivi alla restituzione della piena titolarità della contrattazione su tutti gli aspetti relativi al rapporto di lavoro”. Così Cgil, Cisl e Uil commentano l’esito dell’incontro di questo pomeriggio sul Testo unico del Pubblico impiego con la ministra Marianna Madia.
“Dopo la presentazione dei decreti attuativi della Delega Madia – spiegano le Confederazioni – ci siamo confrontati sia con il ministero che con le Commissioni parlamentari affinché il Testo unico risultasse coerente con i contenuti dell’accordo Governo-sindacati del 30 novembre 2016, permettendo in tal modo la piena ripresa della contrattazione nei settori pubblici e dell’istruzione dopo nove anni di blocco”.
“Durante tale confronto – proseguono – abbiamo ascoltato la volontà del Governo di modificare ulteriormente il testo presente in Parlamento, tenendo anche conto delle nostre proposte, portate avanti con la mobilitazione unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori dei settori pubblici e con le relazioni con gli interlocutori istituzionali e le Commissioni parlamentari”.
Cgil, Cisl e Uil sottolineano poi che “da quanto abbiamo potuto apprendere sino ad oggi, alcuni temi alla base dell’accordo del 30 novembre, che costituiscono il cuore della contrattazione, soprattutto per contribuire efficacemente al processo di riorganizzazione e qualificazione della Pubblica Amministrazione, non sono stati recepiti”. “In particolare – spiegano – permangono i vincoli che riguardano l’organizzazione del lavoro e il pieno utilizzo delle risorse e degli strumenti relativi ai fondi per liberare la contrattazione di secondo livello”.
“Anche per questo – continuano – abbiamo rinnovato la richiesta dell’immediato varo degli atti di indirizzo all’Aran per l’avvio reale della contrattazione, che dovrà muoversi seguendo le linee dell’accordo. In particolare – sottolineano – la contrattazione degli istituti del rapporto di lavoro, il pieno dispiegarsi della contrattazione, nazionale e di secondo livello, il tema delle risorse economiche che dovranno essere stanziate con la prossima legge di stabilità”.
Cgil, Cisl e Uil concludono sostenendo che “il Governo e le altre parti pubbliche dovranno poi assumere tutte le iniziative previste dal Testo Unico per il superamento della precarietà nei settori delle Pubbliche Amministrazioni”.