E’ stato ratificato in Regione Lombardia l’accordo quadro e l’accordo economico sulla procedura di mobilità aperta lo scorso 20 settembre dalla multinazionale farmaceutica Lundbeck Italia.
Grazie ad alcune ricollocazioni interne alla società, saranno interessati dalla mobilità fino ad 80 lavoratori, e non 104 come inizialmente dichiarato dall’azienda, sulla base, in via prioritaria, di due criteri principali: la volontarietà e il possesso dei requisiti per il pensionamento o la loro maturazione entro il periodo di permanenza in mobilità. Saranno corrisposti congrui incentivi all’esodo e i dipendenti interessati avranno la possibilità di usufruire dei servizi di outplacement previsti dal progetto Welfarma portato avanti da sindacati di settore e Farmindustria. Inoltre, sulla base dell’accordo del 2009, i lavoratori che saranno collocati in mobilità continueranno ad essere iscritti e ad usufruire delle prestazioni del Fondo di assistenza sanitaria Faschim”.
La società si impegna poi a attivarsi subito per favorire il ricollocamento su base volontaria dei lavoratori coinvolti in un’altra azienda del settore, con contratto a tempo indeterminato.
Soddisfatto per l’intesa il segretario regionale dell’Ugl Chimici Lombardia, Fabrizio Rigoldi, che però si dice preoccupato per la situazione generale e sostiene che “la crisi della farmaceutica purtroppo non dà tregua al nostro territorio, colpendo il polo più importante d’Italia. Lo dimostrano le tante crisi aziendali, da ultimo quella di Lundbeck Italia”. (LF)