Autostrade, Ama, Enel, Trenitalia, Saipem, Poste Italiane, Acea, Italcementi: queste sono solo alcune delle 14 grandi imprese che, coordinate da Inail e da Consel Consorzio Elis, hanno partecipato ai tavoli di lavoro per l’elaborazione delle ‘Linee di indirizzo Sgsl – Ar’, il documento che definisce un modello comune di sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro delle aziende a rete.
Il documento è stato illustrato ieri a Roma, nel corso del convegno “Sicurezza, prevenzione e competitività: il ruolo attivo delle imprese”. Durante l’evento è stato proiettato anche un filmato realizzato dall’ufficio stampa Inail che ha illustrato – attraverso le testimonianze di tre dei protagonisti dei tavoli di lavoro: Autostrade per l’Italia, Enel e Poste Italiane – il significato e gli obiettivi che sono stati alla base di questa importante iniziativa in materia di prevenzione.
Sono diversi gli elementi di interesse che connotano le linee guida. A partire dalla task force impegnata nella loro costituzione, costituita da rappresentanti di Inail (in particolare della Contarp, la Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione) e Consel.
Altro elemento di rilievo del documento è il suo essere sintesi delle strategie in materia di sicurezza messe in atto da imprese “a rete”: ovvero, da quella particolare tipologia di aziende connotate da una diffusione capillare sul territorio e i cui processi produttivi e organizzativi sono, dunque, anche strettamente correlati all’indotto. Proprio per questa caratteristica, quindi, le “Linee di indirizzo Sgsl – Ar” potranno avere una potenziale “ricaduta” su tutte le aziende di filiera che – direttamente o indirettamente – partecipano a tali processi, permettendo di ridimensionare quel punto critico che ancora oggi limita la reale diffusione dei sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro: la loro proposizione di modelli e strumenti applicabili tendenzialmente a imprese di grandi dimensioni e, di conseguenza, non fruibili soprattutto da parte di quelle micro e piccole.
Il documento rappresenta la prima esperienza di sinergia reale tra alcuni dei più importanti gruppi industriali del paese in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ma soprattutto definisce un riferimento che – in termini di conoscenze e competenze – ha ricadute potenziali anche nello sviluppo dei propri sgsl da parte delle pmi (a tal proposito l’INAIL sta ultimando un ulteriore documento in materia di Sgsl studiato e predisposto proprio in funzione specifica di questa tipologia di aziende che, da sola, rappresenta il 98% del tessuto economico italiano).
Il documento, in definitiva, è connotato da una forte valenza pratica e la sua applicazione capillare potrà rappresentare un ulteriore e importante passo avanti nella diffusione delle ‘migliori pratiche’ in grado di contribuire ulteriormente al contenimento del fenomeno infortunistico e alla promozione di modelli aziendali sempre più rispettosi della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Infine alttro punto di forza del documento è quello di colmare in modo significativo la distanza tra l’universalità dei requisiti Ilo (International labour organization), contenuti in un documento pubblicato dall’organizzazione nel 2001, e la specificità del contesto italiano, in particolar modo in riferimento alle aziende a rete e al loro indotto correlato.