“Nel piano di riorganizzazione della Rete territoriale della Siae abbiamo constatato solamente la volontà di comprimere costi, un trofeo da esibire per qualche dirigente ben lontano da qualsivoglia volontà di innovare l’organizzazione del lavoro e digitalizzare i processi. Siae nonostante un aumento del 30% degli incassi, si appresta ad intervenire pesantemente sulla rete escludendo qualsiasi alternativa, ed utilizzando anche eventuali licenziamenti individuali”. Lo afferma Riccardo Saccone, segretario generale di Slc-Cgil.
“Questo approccio è sbagliato nel metodo e nel merito, a maggior ragione trattandosi di Siae, una realtà che si può a buon diritto ascrivere alla sfera del pubblico e che rischia di compromettere anche la difesa del diritto d’autore. Si inizi invece un confronto serio sui modelli organizzativi, sulle professionalità e sulle ricadute che i processi di digitalizzazione stanno avendo anche sulla Siae. Dentro questo confronto si possono e si devono trovare soluzioni che possono portare a dei cambiamenti organizzativi tutelando però l’occupazione ed evitando azioni unilaterali”.
“Se invece si cerca, come detto, solo un trofeo da esibire – conclude Saccone – allora noi metteremo in campo tutte le azioni possibili per evitare che un’azienda sana, di derivazione pubblica possa portare a termine un piano di cui si fa fatica a vedere i razionali ed il cui conto lo paghino solo i lavoratori”.