La vertenza per le Acciaierie di Terni torna al Ministero per lo sviluppo economico. Lo sciopero al momento continua, così i presidi degli operai ai cancelli e in comune. La Confindustria ternana attraverso il suo vice presidente Stefano Neri ha lanciato un appello ai lavoratori: “Tornate al lavoro subito”, anche perchè il confronto è riaperto in sede nazionale (Mise) e Confindustria e’ sempre aperta al confronto. Gli operai dell’Ast, dopo 23 giorni di sciopero, devono comprendere che i danni alla produzione e anche all’indotto di Terni, stanno diventando incalcolabili”.
“Non e’ accettabile – sottolinea Neri in una nota – che solo alcuni facciano ricorso alla violenza che nulla ha a che vedere con le relazioni sindacali anche se difficili e complesse”. Secondo Confindustria è urgente “interrogarsi seriamente sulle gravissime conseguenze che il protrarsi di posizioni radicali stanno per comportare sul tessuto sociale e produttivo ternano e umbro”. Ci vogliono certo impegni precisi da parte di Ast, della ThyssenKrupp e dei suoi massimi vertici europei, da parte dell’Europa, del Governo, dei sindacati che difendono i diritti del lavoro, il loro futuro e delle famiglie. “Per l’effetto dello sciopero ad oltranza e della chiusura delle portinerie dello stabilimento siderurgico – ha concluso Neri – sono decine le imprese, associate e non, che si vedono impossibilitate a lavorare”. Queste imprese occupano direttamente oltre 1.200 lavoratori che sono impiegati stabilmente all’interno. Al vertice di oggi al Mise, ci saranno anche il presidente della regione Catiuscia Marini e il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. Un accordo – e lo sperano in molti – potrebbe venire già oggi.