Raffaella Vitulano
Si inasprisce in Germania il dibattito sulla presunta “poltroneria” dei disoccupati, avviato ad inizio aprile in seguito ad alcune dure dichiarazioni del Cancelliere Gerhard Schroeder. In un’intervista all’edizione tedesca del Financial Times, il sottosegretario di stato al lavoro, Gerd Anders, ha affermato oggi che in futuro il disoccupato che rifiuta un’offerta di lavoro sarà soggetto a “sanzioni”. Anders propone che tra disoccupato e ufficio collocamento venga sottoscritto un contratto: lo stato si impegna a sostenere le spese di un programma di formazione, il disoccupato si impegna ad accettare obbligatoriamente le offerte di lavoro propostegli. Se l’industria ha reagito positivamente all’uscita del cancelliere – “nella nostra società non esiste un diritto alla pigrizia” – critiche stanno invece piovendo sul governo dalla sinistra dell’Spd, dai Verdi, dai sindacati e dalla Chiesa. Durante il weekend pasquale uno dei maggiori esperti del partito socialdemocratico in materia di mercato del lavoro, Otmar Schreiner, ha obiettato contro la presa di posizione di Schroeder, che “sembra fare di tutta l’erba un fascio, dando l’impressione che molti disoccupati non siano affatto interessati a trovarsi un lavoro”.
Katrin Goering-Eckhardt, uno dei leader parlamentari dei Verdi, accusa il Cancelliere di prendersela ingiustamente con i tedeschi dell’est, che invece, a suo dire, si sforzano di trovare un lavoro ma non lo trovano, per il semplice motivo che i posti di lavoro sono insufficienti. Analoga la valutazione del Presidente del sindacato Ver.di, Frank Bsirske: “I disoccupati non sono pigri; il problema è piuttosto la mancanza di posti di lavoro”.
Il Presidente della Chiesa evangelica tedesca, Manfred Kock, sostiene che le accuse generalizzate “sono ingiuste nei confronti di molti lavoratori che per motivi indipendenti dalla loro volontà non riescono a trovare un posto”. Invece di ricorrere alle minacce, afferma Kock, sarebbe opportuno creare maggiori incentivi, ad esempio corsi di formazione professionale.
D’accordo con Schroeder, invece, la Cdu: per il Segretario generale Meyer, lo Stato “non deve sostenere finanziariamente i pigri”, aggiungendo, in un’intervista all’Hamburger Abendblatt di oggi, che “è assurdo che i beneficiari dell’assistenza sociale guadagnino di più di coloro che lavorano”.