Alla fine di agosto, secondo uno studio sui “Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali” curato dall’Istat, la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 29,0% nel totale dell’economia. Su questa quota pesa soprattutto il settore pubblico, mentre il 7,6% dei dipendenti in attesa di rinnovo appartiene al settore privato.
Complessivamente, si legge nello studio dell’istituto, i contratti in attesa di rinnovo sono 34, di cui 16 appartenenti alla pubblica amministrazione, relativi a circa 3,8 milioni di dipendenti, che rimarranno bloccati in ottemperanza alle disposizioni della legge 122 del 2010 art. 9 comma 7 che stabilisce il blocco delle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012.
Gli altri contratti nazionali in attesa di rinnovo appartengono al settore privato, in particolare al comparto dei servizi privati. In questa area di contrattazione, infatti, segnaliamo tra i contratti più importanti da rinnovare, quelli di vigilanza privata, case di cura private, autoferrotranvieri, Banca d’Italia, trasporto marittimo, telecomunicazioni. Decisamente migliore la situazione per i comparti agricoltura e industria, in cui rimangano da rinnovare rispettivamente i contratti nazionali degli impiegati agricoli e della carta.
L’Istat, inoltre, evidenzia che ad agosto i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 32,1 in deciso aumento rispetto ad agosto 2011 (20,4). L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 9,3 mesi, anch’essa in crescita rispetto a un anno prima (6,8). Per il solo settore privato i mesi di attesa per i dipendenti con il contratto scaduto sono 32,4, mentre l’attesa media è di 2,4 mesi considerando l’insieme dei dipendenti del settore. (FRN)