Botta e risposta tra il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni e il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso sugli assetti contrattuali a margine del congresso della Ces ad Atene. Bonanni rispondendo all’Ansa a proposito della proposta di revisione del modello contrattuale presentata dalla Cgil e approvata dal suo direttivo la scorsa settimana ha detto”la leggeremo e sono convinto che potrà essere un buon contributo per i prossimi, vicini contratti di secondo livello e anche nazionali, che spero trovino Cgil, Cisl e Uil intenzionate a darsi delle linee comuni”. Fonti vicine alla Cisl, spiegano che Bonanni non intende fare alcuna marcia indietro rispetto alla riforma degli assetti contrattuali definita il 22 gennaio del 2009, l’apertura riguarda piuttosto la possibilità che nelle singole vertenze contrattuali alcuni principi contenuti nella proposta della Cgil possano trovare applicazione.
Non si è fatta attendere la risposta di Susanna Camusso che ha detto “questa mi pare una cosa interessante”. “Credo – dice Camusso all’Ansa, sempre margine dei lavori della Confederazione europea dei sindacati (Ces) – che il tema sia proprio provare a misurarsi su un’altra fase. Non confermarsi l’un l’altro, perché è chiaro che ci ridividiamo e basta. Il problema è domandarsi se possiamo fare delle cose per questo Paese. Perché credo che questa sia la responsabilità davvero di tutti”. Camusso chiarisce che sulla riforma del modello contrattuale, varata dal direttivo di Corso d’Italia dell’11 maggio, “non abbiamo approvato una piattaforma. Abbiamo proposto che si avvii una discussione su qual è l’obiettivo che diamo al Paese e in relazione a questo quale modello contrattuale”. “Tanto – sostiene – che abbiamo sempre parlato di progetto paese, indicando innanzitutto l’obiettivo della crescita. Quello della crescita non è un tema generico, di più quantità ma anche di qualità e le relazioni industriali ne sono parte. Dentro questo, quindi, c’è il riproporre un nuovo modello: quello del 2009 non ha funzionato, quello del 1993 non c’è più. Quindi si va oltre l’idea di proporlo a Cisl e Uil, non è la dinamica classica della costruzione di una piattaforma. È porsi il tema di dove portiamo questo Paese. È parte del vento di cambiamento”.
Per Camusso i sindacati potranno tornare a collaborare anche sul fronte del fisco. In vista dell’assemblea dei delegati organizzata da Cisl e Uil il prossimo sabato a Roma, preparatoria della manifestazione del 18 giugno a sostegno della proposta delle confederazioni sul fisco, la Camusso propone di “ricostruire una proposta comune sul fisco”. Anche se la segretaria della Cgil non condivide lo spostamento della tassazione dal reddito al consumo.
Nei prossimi giorni si vedrà se questo cauto disgelo tra i sindacati confederali porterà i suoi frutti o se le divisioni che ancora persistono finiranno per prevalere.
Luca Fortis