“Lo scopo di Fiat è escludere la Fiom”. A dirlo è il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, nel corso del suo intervento di ieri al Comitato Centrale della Fiom. Per il sindacalista l’accordo di Mirafiori nasconde una natura politica che mira a cancellare la Fiom e denota “da parte di Fiat una scelta di carattere autoritario dettata da una visione subalterna alla crisi per cui vanno messi in discussione i diritti dei lavoratori per fare gli investimenti”. “Non è vero, ha continuato, che tutto ciò è imposto dalla globalizzazione”.
Le stesse organizzazioni sindacali firmatarie di quell’accordo, ha fatto notare Scudiere, “stanno pericolosamente sottovalutando la portata di quell’accordo, anche perché siamo in una condizione per cui non è vero che quello che si concede oggi si riconquista domani”.
Alla luce delle diverse posizioni emerse all’interno del sistema imprese, il segretario confederale della Cgil ha aggiunto: “Bisogna intervenire sulle contraddizioni aperte dalle scelte di Fiat all’interno del sistema delle imprese: non tutte vogliono fare a meno della Fiom ma, al contrario, con questa organizzazione vogliono accompagnare i processi imposti dalla crisi”.
Quanto poi alla cancellazione dell’accordo interconfederale del ’93, Scudiere ha sottolineato che “se il sistema democratico della rappresentanza non ha funzionato e non sta funzionando, bisogna mettere mano alle regole partendo dalla difesa dell’accordo del ’93 per innovarlo allo stesso tempo, tramutando poi un nuovo accordo condiviso in una legge”.
Infine, quanto al referendum che dovrà convalidare l’accordo di Pomigliano, Scudiere ha detto: “Bisogna esplicitare chiaramente la posizione circa il voto sul referendum anche se quest’ultimo non può essere usato come una clava, un vero e proprio ricatto, perché – ha concluso – non bisogna lasciare soli i lavoratori o solo con il comitato per il no”. (FRN)