Terza azione di sciopero nazionale nel settore del trasporto pubblico locale – 24 ore senza fasce di garanzia – per chiedere il rinnovo del contratto. I sindacati stanno portando avanti questa lunga mobilitazione poiché, dopo la scadenza del contratto Autoferrotranvieri Internavigatori a fine 2023, “le trattative per il rinnovo si sono interrotte a causa dell’atteggiamento dilatorio delle controparti datoriali (Asstra, Agens, Anav)”, spiegano Cisl e Fit-Cisl in una nota. “Nonostante gli sforzi sindacali, le risposte sono state insufficienti”.
La richiesta rivolta alle associazioni datoriali è “di assumersi le proprie responsabilità e di evitare ulteriori ritardi, per arrivare a un rinnovo contrattuale giusto e tempestivo, che risponda alle esigenze dei lavoratori e del settore. Negli ultimi 20 anni, il rinnovo del contratto è stato effettuato solo 3 volte anziché 6, aggravando la crisi del settore con difficoltà nel reclutamento e un aumento dell’abbandono della professione. La qualità del servizio pubblico richiede lavoratrici e lavoratori motivati e adeguatamente retribuiti. Per questo, è urgente il rinnovo contrattuale, che preveda il miglioramento delle condizioni di lavoro, della conciliazione vita-lavoro e delle retribuzioni. Solo un contratto adeguato garantirà il turnover del personale e attirerà nuovi lavoratori, indispensabili per la qualità dei servizi da offrire agli utenti”.
La sicurezza sul lavoro è un altro aspetto imprescindibile. “Gli operatori del Tpl, in particolare quelli in servizio front-line, sono quotidianamente esposti a gravi rischi. L’aggressione recente a Rivarolo, in cui un lavoratore è stato accoltellato mentre svolgeva il proprio compito con professionalità e dedizione, evidenzia la necessità di misure urgenti.” Cisl e Fit-Cisl chiedono l’attuazione immediata del Protocollo sulla sicurezza, firmato nel 2022, che prevede misure protettive per il personale, l’adozione di tecnologie avanzate per il monitoraggio e la sicurezza dei mezzi e delle stazioni, e l’introduzione del Daspo per chi aggredisce i lavoratori, come deterrente contro la violenza.
Le risorse finanziarie sono un ulteriore nodo cruciale. “Il Fondo Nazionale Trasporti non è stato aggiornato per far fronte all’aumento dei costi legati all’inflazione e all’innovazione tecnologica”. Per questo Cisl e Fit-Cisl chiedono un incremento urgente delle risorse destinate al settore, che attualmente, dalla legge di bilancio (art. 97), ammontano a 120 milioni di euro, “ma che, con un emendamento da noi presentato, ci auguriamo possano arrivare ad 800 milioni. Questi fondi sono necessari per garantire la sostenibilità economica del sistema, permettere il rinnovo dei mezzi, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica”.
Infine, la revisione della normativa di settore “è essenziale per garantire l’efficienza e l’efficacia del sistema. Con circa 900 aziende operanti nel Tpl, la frammentazione del settore ostacola l’ottimizzazione delle risorse e l’integrazione dei servizi. Cisl e Fit-Cisl chiedono una riforma che favorisca l’aggregazione delle imprese, creando grandi operatori in grado di gestire il trasporto pubblico in modo più efficiente e interconnesso”.
“È inoltre necessaria una revisione dei modelli di affidamento dei servizi – aggiungono -, con maggiore attenzione alla qualità del servizio, alla tutela dell’occupazione e alle condizioni di lavoro”.
Cisl e Fit-Cisl chiedono quindi un impegno concreto da parte del Ministero del Lavoro e del Ministero delle Infrastrutture, per convocare un tavolo di confronto che acceleri il rinnovo contrattuale e rilanci il Trasporto Pubblico Locale, ponendo al centro della discussione, oltre al rinnovo, le condizioni di lavoro dignitose, la sicurezza e l’incolumità fisica dei lavoratori. “Solo con interventi tempestivi e strategici, in termini di risorse e riforme, sarà possibile garantire che il Tpl svolga il suo ruolo fondamentale di coesione , sostenibilità sociale e ambientale entro il 2030” concludono Cisl e Fit-Cisl.