Sciopero proclamato dalla Fiom nello stabilimento Maserati di Grugliasco. Per il sindacato guidato da Maurizio Landini la partecipazione è del 30%, mentre l’azienda ridimensiona: “allo sciopero ha aderito poco meno dell’11% dei lavoratori, 209 persone su 2.019, causando una perdita complessiva di 11 vetture”.
Per il gruppo, l’agitazione proclamata dalla Fiom “appare assolutamente incomprensibile”. La Fiat Chrysler ricorda in una nota il successo che ha ottenenuto lo stabilimento in questi anni in termini di produzione e vendita. “In un momento come questo dell’economia italiana, sottolinea l’azienda, dove la disoccupazione ha raggiunto punte senza precedenti, scioperare in un impianto che sta creando posti e opportunità di costruire prodotti di alta qualità che per oltre il 90 per cento vengono esportati, è assolutamente irrazionale”.
Inoltre, la Fiat ricorda che lo stabilimento era fermo da diversi anni “senza alcuna prospettiva produttiva” prima dell’acquisizione da parte del gruppo avvenuta quattro anni fa. “La Fiat a Grugliasco non solo ha salvato l’occupazione degli oltre mille lavoratori dell’ex Bertone, ma ha creato ad oggi ulteriori 1.300 posti per i lavoratori di Mirafiori in cassa integrazione, con previsione di ulteriori 500 a partire da settembre”.
Si muovono anche i sindacati di categoria. Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Ugl e Quadri, che hanno indetto il blocco degli straordinari in tutti gli stabilimenti Fiat e Cnh a partire da ieri a sostegno del rinnovo del contratto. Le organizzazioni sindacali chiedono all’azienda di convocare già entro questa settimana un incontro. Il blocco interesserà gli stabilimenti dove sono in corso gli straordinari, tra i quali la Sevel, la Maserati, la Marelli, l’Iveco, la Fpt di Foggia e di Torino, la Cnh di Modena.