Lunedì prossimo, 17 settembre, sciopereranno tutti i lavoratori delle Telecomunicazioni contro il mancato rinnovo del contratto di settore, scaduto da 9 mesi.
Dopo mesi di confronto, spiega la Uilcom Uil, in cui Asstel ha manifestato indisponibilità a confrontarsi sulle proposte inserite nella piattaforma sindacale, i sindacati delle tlc hanno deciso, insieme al Comitato di settore, di andare alla mobilitazione per rafforzare e sostenere la vertenza in corso. Il contratto delle tlc è applicato a oltre 200.000 addetti di cui oltre 80.000 giovani impiegati nei call center concentrati principalmente nel sud del Paese. Ad oggi già quasi 900 lavoratori sono interessati da licenziamento, circa 2200 sono in cigs, circa 2300 oggetto di trasferimento di ramo d’azienda.
In questi giorni, su tutto il territorio nazionale e su tutti i luoghi di lavoro, si stanno svolgendo le assemblee per informare tutti i lavoratori sullo stato della vertenza.
I sindacati insistono sulla necessità di trovare a breve un accordo sul rinnovo del contratto nazionale che garantisca la tutela del potere d’acquisto, trovi soluzioni nella gestione dei cambi di appalto degli outsourcing nell’ambito delle attività di call-center salvaguardando l’occupazione sul territorio.
“Le crisi già aperte in alcuni importanti call center quali Almaviva, Teleperformance, 4u ed alte società di Tlc quali Ericsson, Sielte, Ceva Logistics mettono a repentaglio migliaia di posti di lavoro – spiega la Slc Cgil – non a causa del crollo dei volumi di attività ma unicamente per il cambio di appalti che si spostano da regione a regione inseguendo incentivi statali o l’azzeramento delle retribuzioni dei dipendenti”.
Infine i sindacati chiedono ad Asstel di riaprire il tavolo negoziale per individuare soluzioni in grado di far crescere la produttività salvaguardando l’occupazione, che oggi rappresenta la vera priorità del Paese.