Oggi Cgil e Uil sono scese in piazza per protestare contro i tagli all’occupazione della Pubblica amministrazione. Non partecipa allo sciopero la Cisl, convinta che ci siano i margini per trattare.
“Lo sciopero di Cgil e Uil contro i tagli della spending review al pubblico impiego è una protesta inutile”, ha commentato il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, in un’intervista su ‘Il Messaggero’.
“Finché c’è un tavolo di confronto aperto al ministero – ha spiegato il sindacalista – noi trattiamo mentre altri hanno proclamato la protesta già da due mesi e mezzo. E’ uno sciopero che non si propone alcun obiettivo”. “Non vedo alcun nesso tra l’esigenza di riorganizzare il pubblico impiego e la protesta sterile”, ha affermato Bonanni, secondo il quale “nessuno rischia il posto. Basta con questo terrorismo” e ammesso che ci siano esuberi, conclude Bonanni, “comunque la stragrande maggioranza di costoro avrà la possibilità di andare in pensione, da 61 anni in poi, con le vecchie regole ante-Fornero”.
La Uil invece ha deciso di scendere in piazza con gli statali “per contrastare un disegno del governo di tagliare l’occupazione della P.A. In maniera orizzontale, infischiandosene di belle parole come produttività”, ha detto il leader della Uil, Luigi Angeletti.
“Lo fanno per trovare un po’ di soldi – ha detto Angeletti – e aumentare gli stipendi di chi è al potere”. E a chi gli chiede se il governo darà una risposta, il leader della Uil risponde: “Non ci sembra che questo governo riesca ad ascoltare il buonsenso”.
Quanto alla decisione della Cisl di non partecipare allo sciopero di oggi, Angeletti ha spiegato: “Sono dispiaciuto. Noi abbiamo rapporti fraterni con la Cisl, ma ogni tanto abbiamo opinioni diversi e oggi purtroppo non c’è la Cisl”. Angeletti chiede poi al governo di trattare i lavoratori del pubblico impiego “come tutti gli altri” e di presentare un piano industriale per il settore. Sempre riferendo si all’esecutivo ha poi aggiunto: “Chiama i sindacati come se fossero una badante e della badante ha bisogno chi non è capace”.
“Mi dispiace ma c’è chi pensa che bastano delle rassicurazioni già cancellate dalla stessa legge per dire che si risolvono i problemi”. Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, ha commentato, in occasione della manifestazione degli statali, la decisione della Cisl di non aderire allo sciopero.
“Il primo fondamentale problema è che si segue la logica dei tagli lineari senza attenzione ai servizi pubblici”, ha detto Camusso, sottolineando che “non siamo di fronte a un’operazione di tagli degli sprechi o alla riforma della P.A., ma siamo di fronte a tagli lineari – ha aggiunto – che si riflettono sui servizi ai cittadini”. Secondo Camusso “il Paese continuerà ad avvitarsi nella crisi con la logica dei tagli”. Dunque occorre “cambiare la legge, non va bene – ha concluso – serve una riorganizzazione con una vera lotta agli sprechi”. (FRN)