“L’arresto dei caporali di Rosarno rappresenta un esempio virtuoso di come sia possibile contrastare l’illegalità e le infiltrazioni della criminalità organizzata nel mercato del lavoro”. Lo afferma Walter Schiavella, segretario generale degli edili Cgil, che da tempo chiedono al Parlamento di equiparare il reato di caporalato a quello di tratta degli esseri umani.
La strada maestra per combattere l’illegalità per Schiavella “è il ripristino delle regole ed il rafforzamento dei controlli e delle sanzioni nei confronti dei criminali che riducono in schiavitù i lavoratori”.
Ma per affermare la cultura della legalità “occorre anche intervenire sulle condizioni che regolano il mercato e le imprese” prosegue Schiavella “agendo sul versante della legalità, della trasparenza della qualità del lavoro e dell’impresa. Questo vuol dire, ad esempio, affermare regole certe sugli appalti, superare le gare al massimo ribasso, un nuovo sistema di accesso alla professione di imprenditore, il rafforzamento del Documento Unico di Regolarità Contributiva integrandolo con la congruità, un sistema premiale per le imprese virtuose, garantire diritti, tutele, sicurezza e dignità a chi lavora nei cantieri”.(LF)