Luigi Sbarra va in pensione. Cioè, non in senso stretto, ma da leader della Cisl. Lo statuto della confederazione di Via Po, infatti, prevede un vincolo ferreo allo scoccare del 65 esimo compleanno, data che per l’attuale segretario generale cade a febbraio 2025. Di qui, l’obbligo di lasciare l’incarico che ricopre da dieci anni. Lo annuncia lo stesso Sbarra in una lunga intervista al quotidiano Avvenire: ”Non chiederò nessuna modifica alle norme statutarie e regolamentari dell’organizzazione. Rispetterò lo statuto onorando le regole, come è giusto che sia. A gennaio avvieremo le procedure di consultazione per garantire un ricambio della segreteria generale ricercando la massima unità interna”. E ancora: ‘Bisogna favorire e garantire il rinnovamento – spiega – a tutti i livelli, valorizzando le competenze, la professionalità, l’entusiasmo e la passione di tanti sindacalisti Cisl”.
Questo non significa tuttavia un ritiro dalla scena sindacale: “Si può militare in una grande organizzazione come la Cisl anche in altri ruoli -afferma Sbarra- al servizio dei nostri iscritti, continuando a condividere il patrimonio ideale, i valori, la grande ricchezza umana, sociale e culturale dell’organizzazione”.
Quanto alla successione, è già abbondantemente prevista e organizzata: guidare la confederazione toccherà a Daniela Fumarola, da fine 2023 numero due della Cisl e vice di Sbarra. ”Penso che l’attuale Segretaria Generale Aggiunta Daniela Fumarola, eletta un anno fa a questo ruolo, abbia il profilo giusto per guidare la Cisl per i prossimi anni con responsabilità, autorevolezza, pragmatismo, autonomia dalla politica, concretezza- conferma infatti il segretario uscente- Daniela è bravissima, una donna e una sindacalista straordinaria, ha esperienza, competenza, qualità morali e sindacali di assoluto valore e il mio auspicio va in questa direzione. Ma naturalmente sarà il Consiglio generale a doversi esprimere”.
A Fumarola comunque Sbarra lascerà una Cisl “fortemente unita e coesa, rispettata da tutti gli interlocutori istituzionali e dalle altre associazioni, in grande crescita nei luoghi di lavoro, privati e pubblici, con oltre 150 mila iscritti in più nell’ultimo quadriennio tra i lavoratori attivi, capace di far scelte impopuliste coraggiose, come abbiamo fatto in questi anni. Sempre in coerenza con la nostra storia di sindacato nuovo, libero, contrattualista, autonomo da ogni interferenza partitica, ancorato ai valori del progressismo riformista, della partecipazione, della democrazia economica, dell’europeismo”.
Infine, c’è da dire che il mandato di Sbarra si conclude con una vera ”svolta storica” per la Cisl, ovvero la legge sulla partecipazione in via di approvazione alla Camera. “Il nostro auspicio è che l’approvazione della nostra proposta avvenga in tempi rapidi e con un ampio consenso bipartisan. Abbiamo l’opportunità di compiere un primo importante passo concreto verso un cambiamento culturale e strutturale nel sistema delle relazioni industriali del Paese. La partecipazione non è solo un’innovazione economica, ma una vera e propria ”riforma istituzionale” che unisce gli interessi dei lavoratori e delle imprese per affrontare le sfide delle enormi transizioni in atto”, conclude il leader Cisl.
Redazione