“Non tiriamo i dati per la giacchetta, attribuendo il calo di occupati e l’aumento di disoccupati, registrati a settembre, all’una o all’altra legge. L’unica certezza è che l’andamento discontinuo dell’occupazione negli ultimi mesi determina nel terzo trimestre una sostanziale stagnazione degli occupati rispetto ai mesi precedenti, e ciò corrisponde purtroppo alla stagnazione della nostra economia, mostrata dai dati sul Pil usciti appena ieri, dopo oltre tre anni di crescita, seppur debole”. Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto della Cisl, commentando i dati Istat sul mercato del lavoro a margine della Conferenza regionale sui servizi in Rete della Cisl Friuli Venezia Giulia.
“Quanto agli eventuali effetti, temuti o sperati che siano, del decreto dignità – ha aggiunto il sindacalista – si dovranno attendere i dati successivi alla fase transitoria, le nuove norme entreranno infatti in vigore pienamente in novembre”. Per Sbarra, “una seria riflessione va fatta semmai sulle cause della crescita zero del Pil e sui suoi effetti. Ora infatti rischia di essere poco credibile la stima di crescita dell’1,5% che il Governo ha considerato per il 2019, su cui si basano le previsioni sul deficit e sul debito. Appare con tutta evidenza che, ora più che mai, serve una manovra effettivamente espansiva, con più investimenti sulla politica industriale e dei servizi, innovazione e ricerca, istruzione e formazione. Serve uno slancio decisivo che faccia leva sul lavoro, sulla coesione territoriale e il rilancio del Mezzogiorno, su una visione nazionale, sfidante e non più ideologica delle grandi opere e delle infrastrutture materiali e sociali di questo Paese. Senza questo scatto e senza un approccio partecipato alle riforme rimarremo fatalmente legati all’economia dello zero virgola, con tutti i rischi che derivano dall’appiattimento delle dinamiche di crescita”.