di Giorgio Santini, segretario confederale della Cisl
La Cisl ha manifestato il massimo rispetto nei confronti del Capo dello Stato che nel rinviare alle Camere il collegato lavoro ha inteso esercitare in modo compiuto ed approfondito le sue prerogative isituzionali nei confronti del Parlamento in materia di legislazione. Solo i conoscitori superficiali della Cisl possono pensare che questo atto possa aver creato nella Cisl un qualche imbarazzo. Niente di tutto ciò. Al contrario ci conforta tantissimo rilevare nell’atto del presidente una convergenza esplicita con quanto sostenuto dalla Cisl nelle ripetute audizioni che hanno accompagnato il lungo iter parlamentare di una legge troppo complessa e disomogenea. In particolare, il Capo dello Stato ribadisce l’utilità dell’arbitrato, chiede in modo esplicito che venga garantita la libera scelta e sollecita il Parlamento a verificare in questa chiave la coerenza della clausola compromissoria prevista all’art. 31 comma 9. Allo stesso modo e con finalità del tutto analoghe la Cisl ha ripetutamente richiesto e alla fine ottenuto che l’esercizio della clausola compromissoria fosse regolato in via esclusiva dalla contrattazione collettiva con l’evidente intento di tutelare la libera scelta e di impedire qualsiasi forma di ricattabilità del lavoratore, nonché di escludere la scelta all’atto dell’assunzione nel momento di debolezza del lavoratore. L’avviso comune immediatamente successivo, sottoscritto da tutte le parti sociali con la sola autoesclusione della Cgil lo sancisce in modo esplicito laddove afferma la necessità che l’arbitrato venga scelto in modo libero e consapevole ed esclude che la clausola compromissoria riguardi i licenziamenti. Ora l’accordo interconfederale vero e proprio rappresenta una grande opportunità nelle mani delle parti sociali per valorizzare le potenzialità positive dell’arbitrato (scelta libera, tempi rapidi, niente oneri) mantenendo nel contempo inalterate le tutele dei lavoratori garantite dalle norme contrattuali, dall’ordinamento giuridico e dalla Costituzione. Anche in questo caso le assonanze con le valutazioni del Presidente Napolitano sono evidenti e saranno di grande utilità per le parti sociali nel concludere rapidamente e positivamente l’accordo interconfederale. Spetta ora al Parlamento valutare con attenzione e disponibilità le considerazioni del Presidente della Repubblica. Qualora le Camere nel pieno esercizio della loro funzione legislativa, auspicabilmente in modo condiviso, ritenessero di ridurre ulteriormente o abolire il carattere prescrittivo della clausola compromissoria, e di delimitare le materie per l’esercizio dell’arbitrato, in particolare di equità, la Cisl non potrà che valutarlo positivamente, considerandolo un utile supporto alle parti sociali per una regolazione libera e consapevole dell’arbitrato. Infatti, solo il pieno dispiegamento della contrattazione collettiva, sostenuta (e non limitata) dalla legislazione potrà permettere il raggiungimento di quel giusto equilibrio, auspicato anche dal Presidente Napolitano, tra legislazione e contrattazione collettiva (che potrà regolare anche il contratto individuale). L’atto del Presidente Napolitano non legittima, quindi, nessuna lettura distorta tanto memo rivendicazioni di meriti che pure sono echeggiati in ambienti sindacali e politici bensì esige il massimo rispetto come atto di genuina lealtà istituzionale.