L’Anaao Assomed esprime in una nota la propria “solidarietà e vicinanza alla collega aggredita da un paziente durante lo svolgimento della sua attività presso il Pronto Soccorso del P.O. San Filippo Neri a Roma appena inaugurato”.
“Un clima ormai tossico quello che si respira nelle corsie di ospedale, aggravato dai continui titoloni di presunti casi di malasanità che poi si risolvono nel 97% dei casi in un nulla di fatto, tornando nell’oblio della normalità” spiega il sindacato dei medici e dirigenti sanitari italiani, sottolineando che “la violenza contro gli operatori sanitari è un fenomeno inaccettabile e vergognoso che richiede misure immediate e concrete per garantire la sicurezza di chi, ogni giorno, è in prima linea per prendersi cura della salute dei cittadini”.
“Pretendiamo che venga affrontata in modo strutturale la questione della sicurezza nei Pronto Soccorso e negli Ospedali, spesso divenuti luoghi di tensione e violenza a causa di carenze organizzative e di politiche inefficaci. È inconcepibile che tali aggressori, spesso lasciati in custodia nelle strutture sanitarie, vengano abbandonati alla gestione esclusiva del personale medico, senza adeguate misure di vigilanza” continua Anaao Assomed, evidenziando che il “il nuovo Pronto Soccorso, appena inaugurato, avrebbe dovuto rappresentare un simbolo di efficienza e innovazione al servizio dei pazienti, e non un nuovo teatro di aggressioni”.
Il comunicato sottolinea che “quello del personale medico e sanitario è diventato un problema sociale e i deterrenti non bastano ad evitare episodi come quello di ieri che ha visto ancora una volta soccombere ad una violenza animalesca una dottoressa, una collega che cercava solo di curare. Nessuna tutela, nessuna protezione. Dove è finito lo Stato? Dove sono le Aziende che dovrebbero garantire la sicurezza per gli operatori?
Ci sentiamo sempre più soli costretti a combattere la malattia, stretti dai continui attacchi mediatici, personali, politici. Chiediamo all`Azienda di costituirsi parte civile a tutela della dignità e dell`integrità dell`operatore dell`Azienda stessa e del Sistema Sanitario Nazionale. Si agisca ora per evitare quella fuga che diventa oggi l`unica via d`uscita ad una situazione davvero insostenibile”.
E.G.