Ieri è stato firmato un documento tra le maggiori associazioni di rappresentanza della filiera agricola italiana (Coldiretti, Cia,Confagricoltura, Copagri, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-agroalimentare, Agci-Agrital, Unci-Coldiretti, Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil) sul tema della Pac dopo il 2013 sulla riforma della Politica Comune Euopea. (Pac). L’unica associazione a non aver firmato è stata Federalimentari.
Pietro Sandali, capo area azione economica di Coldiretti, quali sono le motivazioni che vi hanno spinto a scrivere questo documento?
La necessità che la filiera trovasse una posizione comune riguardo alla riforma della Pac. Alla fine è uscito un buon documento.
Cosa chiedete all’Unione Europea?
Chiediamo che il budget destinato all’agricoltura sia confermato nel suo complesso e che sia mantenuta la sua attuale distribuzione tra gli stati membri. Bisogna ricordare che l’Italia è un contribuente netto e questa particolare posizione deve essere fatta valere. Inoltre, nel ridefinire la ripartizione delle risorse tra i paesi è necessario utilizzare, oltre al criterio dimensionale, una serie di parametri oggettivi come la Plv, il valore aggiunto per ettaro, la qualità e quantità del lavoro, sia dipendente che autonomo.
Chiedete altro?
Che l’attuale sistema basato sul criterio storico vada superato, anche per contrastare posizioni di rendita fondiaria. Inoltre va introdotta un’effettiva rete di sicurezza che permetta di affrontare in maniera tempestiva ed efficace le situazioni di crisi e le oscillazioni dei redditi di tutti i soggetti della filiera, anche in risposta della forte volatilità dei prezzi agricoli. Infine, nell’adeguare i parametri che attualmente determinano l’attivazione degli strumenti esistenti si dovrà tener poi conto delle specificità delle agricolture dei paesi membri.
Cosa chiedete al Governo?
Visto il peso del contributo italiano alla Pac che faccia sentire forte la sua voce.
Perché Federalimentari non ha firmato?
Perché nel documento si chiede di poter superare il parametro del limite dimensionale per quelle imprese agroalimentari controllate dai produttori agricoli. Federalimentari chiede che il parametro sia superato per tutte le aziende e non solo per quelle controllate dai produttori agricoli. Per il resto condivide in toto il documento.
Luca Fortis