È ripresa oggi la trattativa per il rinnovo del contratto dei Metalmeccanici, dopo la rottura del tavolo contrattuale sul salario dello scorso 7 ottobre e lo sciopero del 5 novembre. Un rinnovo importante per il sistema industriale del paese, poiché mette insieme 9 rilevanti comparti che coinvolgono oltre un milione e 400mila lavoratori.
Il tavolo si è riaperto alla presenza del Presidente di Federmeccanica Alberto Dal Poz e del Presidente di Assistal Angelo Carlini, con la presentazione di un documento con delle proposte su cui riprendere la trattativa. Il documento, a detta del direttore Stefano Franchi che lo ha presentato al tavolo, è frutto del lavoro fatto in parte nei precedenti incontri con il sindacato, prima della rottura del tavolo.
Un documento di 34 pagine, molto articolato, in continuità con il percorso di rinnovamento contrattuale avviato nel 2016 che oltre a prevedere la riforma degli inquadramenti professionali, fermi agli anni ’70, propone un aumento del trattamento retributivo complessivo di 65 euro che si compone di due parti: una sui minimi, l’altra sul trattamento di valorizzazione del lavoro. Il documento risponde alla volontà d’incentivare gli accordi secondo livello attraverso la semplificazione e l’introduzione di un elemento perequativo di 250 euro annue per chi non fa contrattazione aziendale. Sul fronte del welfare, i flexible benefit sono portati dagli attuali 200 euro annuì a 250 euro e incremento del contributo per la previdenza complementare, con un aliquota superiore per i giovani.
Per quanto riguarda la formazione, sono stati proposti interventi di semplificazione e miglioramento ,con l’istituzione di una piattaforma nazionale. Proposte anche sui temi dello smart working, della sicurezza, della partecipazione e degli appalti.
Per il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia, la presenza oggi dei due presidenti di Federmeccanica Dal Poz e Assistal Carlini al tavolo della trattativa, è un segnale positivo sulla volontà delle parti datoriali di lavorare concretamente al rinnovo del contratto.
Per Benaglia, la nuova proposta di Federmeccanica e Assistal, “dopo 11 mesi di vuoto, costituisce finalmente una prima risposta e base utile per costruire un negoziato efficace che recuperi il tempo perso e permetta di costruire un risultato contrattuale che risponda alle nostre richieste normative e salariali. Ci sono distanze ma sarà ora il negoziato a lavorare per ridurle.”
Il documento di Federmeccanica – Assital, per il segretario generale della Fim, è stato creato con un grande sforzo ma per le parti sociali c’è ancora del lavoro da fare, perché “bisogna trovare spazi dentro il negoziato che lo facciano incontrare con la nostra piattaforma. Rispetto al documento presentato ci sono infatti, ancora impostanti distanze su cui dobbiamo lavorare, specie sul fronte salariale dove c’è un tema di struttura e di quantità. Apprezziamo molto lo sforzo e la volontà dopo decenni di rinnovare il sistema degli inquadramenti fermo ai primi anni ’70, un tema fondamentale davanti al cambiamento del mondo del lavoro.”
Per Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil, le distanze tra le parti “sono ancora molto ampie e la trattativa non può prescindere dalla piattaforma presentata da Fim, Fiom, Uilm che è stata approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori. Una piattaforma con al centro l’aumento dei minimi salariali dell’8%.”
La proposta di un aumento salariale con l’esplicitazione di un importo, come i 65 euro, per Re David è una novità positiva, “ma resta inadeguata nella forma e nelle quantità, l’inquadramento è un tema da tempo da noi proposto, come gli altri elementi posti in piattaforma. La questione del salario è un on/off. Se non ci sono le condizioni per rispondere alla richiesta salariale andranno trovate.”
Della stessa linea il segretario generale della Uim, Rocco Palombella, che vede all’interno della proposta di Federmeccanica delle aperture positive verso il sindacato, senza però nascondere delle riserve per quanto riguarda la materia salariale: “ci sono quasi tutti i capitoli della nostra piattaforma, e questo vuol dire che c’è una base da cui partire, ma è chiaro che i 65 euro di incrementi salariali mensili, in cui solo l’Ipca alimenterà i minimi contrattuali, sono ben distanti dalla nostra proposta. Sia il merito che il metodo ci mettono ancora su distanze ampie, ma questo mi auguro possa far parte della trattativa”.
“Se nel 2016 abbiamo rinunciato a quote di salario reale – spiega Palombella- lo abbiamo fatto consapevolmente scegliendo di puntare su altri elementi fondamentali, come quello della sanità integrativa che in questa fase si è dimostrata indispensabile. Ma non possiamo pensare che questa sia la norma. I lavoratori devono aumentare la capacità di spesa per rimettere in moto l’economia del Paese.”
Nei prossimi giorni, i sindacati approfondiranno gli argomenti proposti da Federmeccanica-Assistal capitolo per capitolo per capire se e come si possano conciliare con la piattaforma sindacale. In particolare, le parti si incontreranno di nuovo nei giorni 1, 2, 3 e 9 dicembre. Le prime tre giornate saranno degli incontri tecnici che verteranno sulle singole parti del contratto il 9 dicembre si terrà una riunione plenaria con la presenza di tutti i principali rappresentanti delle associazioni datoriali e sindacali del settore metalmeccanico.
Emanuele Ghiani