L’opinione dell’imprenditore veneto sullo scontro istituzionale che vede schierati Lega e 5Stelle contro il Quirinale: “temo per la stabilità e il futuro del nostro Paese, c he rischia di vedersi annullare una ripresa avviata per una prospettiva di bancarotta”
Non vorrei essere accusato di dietrologia ma, lasciatemelo scrivere, io ritengo che la situazione in cui si trova ora il nostro Paese sia stata pensata e progettata a tavolino proprio dai due che ora gridano allo scandalo e propongono l’impeachment per il Presidente della Repubblica; il quale, se non ho letto male gli articoli della nostra Costituzione, si è mosso in modo rigoroso all’interno dei poteri e delle prerogative che la Costituzione gli attribuisce.
Prima di riflettere sul dopo elezioni è bene ricordare come i leader dei 5Stelle e del Carroccio, nel periodo pre-elettorale, si sputassero quotidianamente e reciprocamente addosso veleni e improperi, dichiarando il primo che mai avrebbe accettato di governare in alleanza con alcuna forza politica, mentre il secondo sottolineava come per lui l’alleanza del Centrodestra fosse un legame indissolubile.
Il prosieguo si è visto ed è noto ma, più che una ricerca per creare un Governo di cambiamento, io penso si sia trattato di un infinito balletto che alla fine doveva portare comunque a un ritorno alle urne: e la chiave di volta è stata una incomprensibile presa di posizione sull’uomo che avrebbe dovuto reggere il Ministero dell’Economia.
Ora abbiamo un nuovo Presidente incaricato (un tecnico, come se Conte non lo fosse stato) che dovrà andare in Parlamento per chiedere quella fiducia che non otterrà e per riportarci a votare in autunno.
Il grottesco di tutto ciò è che torneremo a votare con la stessa legge che ci ha portato in questa situazione, ma con la variante che Di Maio e Salvini sperano di diventare singolarmente, per allora, i leader di partiti di maggioranza assoluta.
Se i nostri segretari di partito avessero un minimo di buon senso e di amore per gli italiani, cosa che non è, darebbero la fiducia a questo governo di “capitani coraggiosi” proprio per consegnarci una legge elettorale che consentisse la governabilità del Paese.
Ecco perché all’inizio ho scritto che sono proprio i segretari dei partiti, in particolare questi due, Salvini e Di Maio, a meritare l’impeachment e non il Presidente Mattarella.
Ecco perché temo per la stabilità e il futuro del nostro Paese che rischia di vedersi annullare una ripresa avviata per una prospettiva di bancarotta.
Alessandro Riello