Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil chiedono al ministero per i Beni e le Attività culturali di convocare un tavolo tecnico che coinvolga il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, le Regioni e le parti sociali. Tema del tavolo il futuro di migliaia di operatori del restauro e la gestione della regolamentazione del comparto.
Il 30 novembre, ricordano i sindacati, sarebbe scaduto il bando di selezione per il conseguimento della qualifica professionale di restauratore e di collaboratore restauratore di beni culturali, che il ministero dei Beni e delle Attività culturali oggi ha deciso di sospendere.
Feneal, Filca e Fillea hanno denunciato più volte il merito e il metodo di questo bando, che innanzitutto esclude ogni confronto con le parti sociali e le Regioni, e poi non riconosce la professionalità dei restauratori.
I sindacati ribadiscono la situazione “insostenibile che quotidianamente vivono i lavoratori”, ai quali non viene applicato il contratto nazionale, ma contratti atipici scarsamente retribuiti e privi di tutele sindacali.
In particolare il provvedimento avanzato dal Mibac conteneva, a giudizio dei sindacati del settore delle costruzioni, tre elementi ostativi: il mancato riconoscimento dell’attività svolta ai fini del titolo professionale dopo il 2000, che penalizza soprattutto i giovani restauratori; la documentazione richiesta a corredo della domanda, difficilmente reperibile, che favorisce i titolari d’impresa a discapito dei professionisti che hanno lavorato alle loro dipendenze; il fatto che si voglia cancellare la valenza dei corsi finanziati negli anni dalle Regioni. (FRN)