E’ stato pubblicato il 28 dicembre 2018, nella sezione del sito del Mibact dedicata alla Direzione Generale Educazione e Ricerca, l`elenco degli abilitati all`esercizio della professione di “restauratore di beni culturali”. Si tratta di oltre 6 mila persone tra esperti del restauro storici e quelli che si sono formati attraverso le Scuole di Alta Formazione del Ministero, le Università o le Accademie di Belle Arti.
In particolare, tra i nominativi in elenco ci sono esperti specializzati sulla base dei 6 Percorsi Formativi Professionalizzanti previsti dal D.M. 87/2009:
PFP 1- Materiali lapidei e derivati; superfici decorate dell`architettura.
PFP 2- Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile. Manufatti scolpiti in legno. Arredi e strutture lignee. Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti.
PFP 3- Materiali e manufatti tessili e in pelle.
PFP 4- Materiali e manufatti ceramici, vitrei e organici.
Materiali e manufatti in metallo e leghe.
PFP 5- Materiale librario e archivistico. Manufatti cartacei e pergamenacei. Materiale fotografico, cinematografico e digitale.
PFP 6- Strumenti musicali. Strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici.
Coloro i quali hanno già ottenuto la qualifica di collaboratore restauratore/tecnico del restauro partecipando all’apposito bando pubblico dell`11 settembre 2014, potranno in futuro sostenere la prova di idoneità per l`acquisizione della qualifica di restauratore di beni culturali prevista dall`articolo 182 del Codice in via transitoria.
“Un atto doveroso che finalmente viene attuato dopo tanti anni d’attesa – ha commentato il Ministro, Alberto Bonisoli -. Il mio auspicio è che, dando la meritata rilevanza a queste professionalità, sia possibile stimolare tanti ragazzi e ragazze a intraprendere questa bellissima professione”.
“Dopo quasi 15 anni e lunga ed estenuante lotta, attesa, arrabbiature, vari cambi di ministri e dirigenti al Mibac – ha sottolineato Ermira Behri, segretaria nazionale Fillea Cgil – l’elenco è stato finalmente pubblicato! Lunghi anni che ci hanno sempre visti in prima linea, al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici per il riconoscimento della qualifica del restauratore e per il riconoscimento dei loro diritti.”
Il 2018 era iniziato “con la nostra mobilitazione unitaria davanti al Mibac e l’incontro con il segretario generale, proseguito con vari incontri, lettera aperta al nuovo ministro e corrispondenza con il Mibac rispetto all’avanzamento dei lavori ed alle varie problematiche emerse e non poteva concludersi in modo migliore” prosegue Behri, che ricorda “sono trascorsi quasi quindici anni dall’avvio della procedura prevista dalla legge e più di tre anni dalla emanazione del Bando Pubblico per l’acquisizione della Qualifica (con Decreto MIBACT, 22 giugno 2015). E in questi anni sono occorse ben cinque proroghe per consentire alla Commissione Esaminatrice di terminare i lavori necessari alla definizione dell’Elenco dei Restauratori Qualificati. Finalmente, gli operatori di questo settore che hanno continuato e continuano a salvaguardare l’immenso patrimonio monumentale, storico ed artistico del nostro paese vedono riconosciute, ufficialmente e per la prima volta, le loro competenze professionali” conclude la segretaria Fillea.
E.G.