Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, è alla Camera del lavoro di Milano per lanciare la campagna sui referendum di giugno. E in questa occasione non manca di commentare l’endorsment della Uil, che innanzitutto invita gli elettori a recarsi alle urne e su 2 quesiti darà indicazione di votare sì, quello per ripristinare l’articolo 18 e quello sulla sicurezza. Quanto alla Cisl, afferma, “non ho capito ancora quale strada prende, ma siccome lo strumento che abbiamo messo in campo migliora la condizione dei lavoratori, confido che tutto il mondo del lavoro e tutte le organizzazioni sindacali si impegnino per far andare le persone a votare”.
E, naturalmente, Landini ha chiesto un impegno di tutte le forze politiche sull’invitare gli elettori ad andare a votare “e troverei antidemocratico invitare di non andarci”. L’esercizio del voto sarà sintomatico di un rinvigorimento della democrazia, nonché – ovviamente – funzionale al raggiungimento del quorum. Il che, oltretutto, significherebbe che “la gente torna a decidere”.
“Dopo aver messo in campo un percorso per la raccolta dei 5 milioni di firme, faremo assemblee nei luoghi di lavoro ma anche volantinaggi nei mercati, assemblee pubbliche, incontri con le istituzioni da qui all’8-9 giugno. Metteremo in campo tutti gli strumenti di contatto con le persone e anche tutti gli strumenti digitali in modo da potere raggiungere le persone nel modo più diffuso”, ha detto Landini.
“Siamo un paese dove la metà dei cittadini non va a votare e pensa che politica non li rappresenti. Biosogna portare a votare quelli che non ci vanno e dire non stai votando qualcuno che ti rappresenterà ma sei tu a decidere per te”.