“Gli accordi aziendali e sociali si confermano la medicina migliore per battere la crisi”. E’ quanto sostiene il Rapporto sulla contrattazione in Lombardia, realizzato dalla Cisl regionale in occasione della prima Fiera della contrattazione, che si terrà il 27 e 28 maggio a Sesto S. Giovanni, e anticipato oggi a Milano dal segretario generale Gigi Petteni.
Il rapporto, che ha preso in esame circa 500 accordi, evidenzia che negli ultimi due anni in Lombardia il 90% delle intese ha riguardato interventi per sostenere occupazione e imprese nella difficile congiuntura. Il restante 10% si è focalizzato su soluzioni e misure per migliorare le condizioni di vita e di lavoro. I migliori 133 sono stati selezionati per una gara che vedrà premiati nell’ambito della Fiera i cinque più innovativi.
Dal rapporto emerge che la maggior parte delle intese si è occupata di salario (72% degli accordi). Al secondo posto l’orario e la sua regolamentazione (25%), quindi le varie forme di welfare (16%), dalla partecipazione delle aziende alle spese per gli asili e gli asili-nido, a forme di previdenza e assistenza sanitaria integrativa, all’attenzione per l’integrazione degli extra-comunitari. Ex-aequo al quarto posto la formazione professionale, la regolamentazione dei lavoratori atipici, l’ambiente di lavoro e l’anti-infortunistica. Infine, qualche caso esemplare di accordo sugli appalti o sulla cessione di ramo d’azienda, impegni internazionali, organizzazione del lavoro, apertura mensa, uso impianti e un contratto aziendale per gli assistenti di volo.
Quanto alla classifica dei settori, al primo posto troviamo i metalmeccanici con il 30% circa degli accordi. Seguono tessili e chimici (23%), alimentaristi (9%), pubblico impiego (6%), trasporti (6%), edili, cartai e comunicazioni, bancari e assicurativi, commercio e servizi e poste.
Ma la novità della stagione contrattuale 2008/2009 sono gli “accordi sociali” (18%) realizzati dal sindacato territoriale o dalla categoria dei pensionati, che intervengono a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Solo nel 2009 sono state oltre 300 le intese frutto della contrattazione sociale. Dieci le principali aree tematiche: fiscalità locale; contributi economici e agevolazioni tariffarie; servizi domiciliari; interventi assistenziali territoriali; iniziative culturali, ricreativi e del tempo libero; servizi residenziali; sicurezza; relazioni sindacali; programmazione; diritti e informazioni ai cittadini.
“La somma di molti accordi locali, come quelli realizzati per contrastare la crisi – sottolinea Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia – produce un deciso miglioramento delle condizioni di vita delle persone, spesso molto più di quanto potrebbe fare un unico intervento generale”. “Dopo oltre 40 contratti nazionali di lavoro firmati unitariamente, frutto della riforma della contrattazione del 22 gennaio 2009, è tempo di passare a una nuova stagione di contrattazione di secondo livello – aggiunge -. In particolare, intendiamo sviluppare un’efficace azione locale, che parta dal territorio e che si sviluppi tramite processi di concertazione locale con la Regione e i Comuni per migliorare le condizioni di vita delle persone a partire da bilanci locali, fiscalità, servizi e tariffe sociali. Convinti che sono proprio le soluzioni territoriali quelle più efficaci”.
Alla vertenzialità “tradizionale” si aggiunge la contrattazione per contrastare la crisi: da gennaio 2009 ad aprile 2010 le intese per la cassa integrazione in deroga in Lombardia sono state 24.342, i lavoratori coinvolti 160.000. Aumentano anche i contratti di solidarietà. Solo nel settore metalmeccanico nei primi tre mesi dell’anno ne sono stati siglati 19, contro i 22 registrati per tutto il 2009. (FRN)