Il rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) 2014 Istat-Cnel segnala “un preoccupante peggioramento della condizione dei lavoratori”: aumentano, infatti, i lavoratori a termine di lungo periodo e cala la propensione alla stabilizzazione dei contratti temporanei.
In aumento i lavoratori con titolo superiore a quello richiesto dall’attività svolta (22,1% nel 2013) e il tasso di povertà assoluta (+ 2,3 % nel 2012) che coinvolge le famiglie con più di tre figli, soprattutto se minori.
La quota di persone che vivono in famiglie assolutamente povere passa dal 5,7% all’8% e aumenta in tutte le ripartizioni territoriali: dal 4% al 6,4% nel Nord, dal 4,1% al 5,7% nel Centro, dall’8,8% all’11,3% nel Mezzogiorno.
La ricchezza netta complessiva degli Italiani cala del 2,9% nel 2012, anche se continua a restare tra le più alte d’Europa, ma solo grazie all’elevata diffusione della proprietà dell’abitazione di residenza e dal contestuale elevato costo degli immobili e non per i redditi percepiti. Si tratta quindi di una ricchezza ferma, conservativa, che non incide sul cosiddetto “reddito reale disponibile” che è quello che influenza i consumi, la cui spesa, infatti, in Italia è calata.
Nel 2013 aumenta anche la propensione al risparmio (+12,8%) e sembra leggermente diminuito (intorno al 5%) il ricorso all’indebitamento.
Il rapporto tratta anche la situazione generazionale, registrando un crollo della soddisfazione nei giovani fra 20 e 24 anni rispetto alla propria vita e alle prospettive future: da 45,8% del 2011 si è passati al 32,5% nel 2013. Stesso fenomeno per quel che riguarda la soddisfazione dei laureati, calata da 43,4% del2012 a41,7% del 2013.
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, alla presentazione del rapporto, ha sottolineato: “L’Italia e l’Europa hanno affrontato una crisi profonda da cui non siamo ancora definitivamente usciti. Ma le grandi crisi sono anche momenti di cambiamento di paradigma”.