“C’erano troppe voci attorno a UniCredit, serviva un nuovo leader”. Fermo restando che “Profumo ha reso grande questa banca e se siamo un’istituzione internazionale lo dobbiamo al suo grande lavoro”. In un’intervista al Corriere della Sera, il presidente Dieter Rampl spiega la sfiducia al banchiere genovese, “su cui sono pronto a spiegare ogni cosa a Tremonti”, sottolineando che “non é contro una persona ma per la banca”. Il successore, aggiunge, “verrà cercato all’interno e all’esterno. Il mio impegno é fare presto” e smentisce possibili interferenze della politica così come una fusione Mediobanca-Generali, “tutte fantasie, la nostra quota in Piazzetta Cuccia é strategica”. Infine una risposta alla Lega: “Siamo una grande banca, non é facile scalarci. E comunque io sono austriaco, non tedesco” e una puntualizzazione sull’ingresso de libici: “Li abbiamo visti nell’aprile 2009, avevo espresso contrarietà al superamento del 5%”. (FRN)
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