Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue ha raggiunto un accordo, questo pomeriggio a Bruxelles, sul quadro comunitario di bilancio pluriennale per il 2014-2020. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, su Twitter alle 16.23.
“Accordo fatto! Il Consiglio europeo ha approvato il bilancio per il resto del decennio. Valeva la pena di aspettare”, scrive Van Rompuy nel suo tweet.
Secondo la bozza di compromesso sul bilancio elaborata nella notte da Van Rompuy, il tetto complessivo di spesa scende a 960 miliardi di euro per gli impegni e 908,4 per i pagamenti effettivi. La proposta iniziale della Commissione europea era di circa mille miliardi di trasferimenti effettivi. Così, per la prima volta nella storia dell’Unione Europea, il bilancio comunitario non aumenta. La discrepanza rispetto all’ultimo bilancio del 2007-2013, a livello di impegni e pagamenti effettivi, è rispettivamente di 34 e 34,6 miliardi.
A farla da padrone sono soprattutto i tagli, che vanno maggiormente a colpire aree nevralgiche per la crescita economica: infrastrutture, innovazione e ricerca vengono ulteriormente tagliati di 13,84 miliardi. Nella bozza vengono, infatti, stanziati 125,69 miliardi, nel fallito vertice di novembre erano 139,54 miliardi e ben 164,31 nella proposta della Commissione. Nel solo capitolo “Connecting Europe”, per la realizzazione di infrastrutture nel settore dei trasporti, delle reti e dell’energia, vanno persi oltre 11 miliardi. Scure anche sull’amministrazione di un altro miliardo di euro rispetto a novembre, e quasi due miliardi in meno per gli Affari Esteri, ovvero il portafoglio a disposizione di Cathrine Ashton. Il capitolo 4, che comprende anche il servizio diplomatico, nella bozza presentata da Herman Van Rompuy ai leader ha una dotazione di 58,767 miliardi. E’ prevista la conferma del fondo per gli aiuti ai cittadini più poveri, ma con un taglio: vengono stanziati 2,1 miliardi di euro, il Parlamento ne aveva chiesti 2,5 miliardi.
I capitoli di spesa tradizionali vengono tutti preservati. La tanto attesa iniziativa contro la disoccupazione giovanile di Van Rompuy viene finanziata con circa sei miliardi di euro, a cui potranno accedere i Paesi dove il tasso di disoccupazione giovanile supera il 25%, quindi Italia compresa.
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